San Siro lavori ristrutturazione
San Siro (Photo by Dan Istitene/Getty Images, via Onefootball)

Il progetto rivisto da Inter e Milan per il nuovo stadio, che prevede la demolizione totale di San Siro, ha scatenato reazioni non solo tra tifosi e appassionati ma anche da parte della politica, in particolar modo quella milanese, con voci contrarie soprattutto da parte del Pd.

«Nel progetto di Milan e Inter non esiste più San Siro. Neppure miniaturizzato – spiega il consigliere Alessandro Giungi, come riporta La Repubblica -. Ma in Consiglio comunale era stato votato un ordine del giorno in cui uno dei paletti era quello di tenere San Siro in una qualche forma. Io avevo votato contro perché sono contrario all’abbattimento dello stadio tout court. E davanti ad una simile decisione delle squadre non posso che confermare la mia opposizione. Se possibile con ancora più forza».

Sulla stessa posizione anche il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi. «Se fossimo in una democrazia matura i consiglieri comunali avrebbero dovuto essere informati del progetto, dovendo poi votarlo o meno, ma il Consiglio comunale è da tempo un ente inutile» .

«Prudenza. Faremo una valutazione complessiva dell’intero progetto presentato dalle squadre», aggiunge Bruno Ceccarelli, consigliere comunale del Pd e presidente della Commissione Rigenerazione Urbana. «Noi dobbiamo ancora vedere i documenti ufficiali. Quello che sappiamo lo abbiamo appreso da fonti giornalistiche. Vogliamo vedere le carte prima di poter tirare le somme. Intanto abbiamo chiesto un accesso agli atti. Nella delibera dirigenziale di quattro giorni fa c’è scritto che il progetto presentato dalle squadre è coerente con tutto il percorso che è stato fatto finora.
Chiederemo anche un’audizione della dirigente per vederci chiaro. Manteniamo, però, nel frattempo un livello di prudenza. Siamo in una fase di attesa», ha spiegato a La Repubblica.

«Il tema secondo me è fare una valutazione complessiva dell’intero dossier. Non c’è solo la questione San Siro in ballo. Il progetto prevede un piano economico e finanziario, parla di qualità del verde, di spazio pubblico e tante altre cose. L’ordine del giorno che avevamo approvato prevedeva sedici punti da rispettare.
L’obiettivo era certamente quello di far rispettare tutti e sedici i criteri.
Ma quello che ci deve convincere è la bontà dell’intero progetto, in una visione complessiva, non per pezzi».

«Avevamo trovato un buon punto di mediazione, la rinfunzionalizzazione del Meazza. Ci sono tanti modi per arrivarci. Non per forza il mantenimento di San Siro deve passare attraverso la conservazione della Torre 11, come era stato ipotizzato negli scorsi mesi. Ora spazio al dibattito pubblico e poi vedremo cosa accadrà», ha concluso.

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