Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è stato intervistato da Il Fatto Quotidiano a poco più da una settimana delle elezioni politiche, in programma il prossimo 25 settembre. «Dimme, dimme. Ventuno milioni? Me cojoni. Con Infantino tutto a posto», esordisce rispondendo al telefono di fronte al giornalista, con il quale parla della sua candidatura.
Ma Lotito assicura di non aver fatto promesse: «Ho solo detto che questa regione merita una squadra a livello professionistico. Serie B, C, D non so adesso. Farò del Molise una grande Lazio? Presa con 500 milioni di debiti ed ecco dov’ è arrivata. Allora io ti faccio questa premessa di natura generale. Diciamo che è una cornice. Il Molise non merita di essere agli ultimi posti della classifica».
Sulla volontà e sul tempo di fare il senatore, Lotito racconta: «Dimentichi che dormo tre ore e mezza a notte. Trovo il tempo per tutto. Dove mi metto, risolvo. Alitalia? Me l’ha tolta Di Maio quand’era ministro dello Sviluppo economico. E adesso vedi che fine ha fatto?».
E sulle vecchie elezioni: «Non eletto nemmeno. Mi hanno fatto una grande porcheria. Eletto eppure, per il mistero dei voti che vanno al migliore e al peggiore, sono stato escluso. La gente mi apprezza. Sarebbero entusiasti, ma sembrano sfiduciati. Alla mia età senti di restituire un po’ di quel che hai ricevuto».
«Io porterò la questione molisana in Senato, qui devono cambiare le cose, non è possibile che una terra così bella sia abbandonata», ha concluso.