Silvio Berlusconi è riuscito a trovare un modo nuovo per evitare i processi, anche se questa volta il riferimento è a quelli sportivi. Nei tribunali del calcio, al momento, non può portarlo nessuno perché l’ex premier è praticamente immune anche a una semplice multa: non è lui il presidente del Monza e non può essere punito.
Lo scrive La Repubblica, dando così una motivazione al perchè Berlusconi non sia stato oggetto di un’indagine della procura federale per le sue frasi contro l’arbitro Di Bello. «L’Udinese ha giocato in dodici, l’arbitro Di Bello dovrebbe chiamarsi Di Brutto», aveva commentato Berlusconi, parole (simili) che erano costate al tecnico della Lazio Maurizio Sarri una multa di 4 mila euro.
La procura federale avrebbe anche provato a punirlo, ma Berlusconi non ha cariche nel Monza, nemmeno onorifiche. E il Monza non ha alcun presidente operativo. Ha, sì, un presidente onorario ma è il fratello di Silvio, Paolo Berlusconi. L’unico amministratore del club è Adriano Galliani, mentre Silvio Berlusconi non è direttamente neanche azionista della società, che è controllata da Fininvest.
Insomma, non poteva in alcun modo essere sanzionato per le sue frasi. Quel che è certo è che Berlusconi ha ancora voglia di dare battaglia e di infilarsi nello spogliatoio per indottrinare la squadra, come dimostrato con il commento dopo il successo sulla Juventus, elogiando la bontà delle sue intuizioni sul modulo da utilizzare sul campo: nulla di nuovo.