L’emergenza energetica che stiamo vivendo si traduce in affanno economico, e non solo nazionale. Il problema si riflette già sui rincari nelle bollette, e si prevede si espanderà anche a livello produttivo e redditizio per molte aziende e attività. Non ci sono soluzioni semplici né immediate. E’ quindi importante, per gli investitori, agire per cercare di salvaguardare il proprio patrimonio.

Il caro energetico

Non c’è tregua per l’economia dell’intero pianeta. Ci sono stati svariati andamenti ondulatori, spesso tellurici al ribasso, dall’inizio della pandemia da Covid 19 di due anni fa, all’attuale scenario conflittuale tra Russia e Ucraina. Quest’ultimo è stato un fattore all’avvio del caro energetico.

(Image: ISPI)

Soluzioni all’approvvigionamento di energie


L’impennata dei prezzi del gas si annuncia importante. Vi sono diversi comparti industriali come il vetro, la carta, il settore conserviero o la ceramica che subiranno aumenti sconsiderati. Le produzioni stanno già diminuendo a seguito di un auto razionamento e i governi nazionali di tutta Europa cercano di correre ai ripari.

Ognuno con le proprie iniziative cerca di produrre diversamente le energie. Si vuole infatti evitare il rischio di scivolare da una dipendenza all’altra, se prima era russa, oggi può essere algerina e magari domani cinese.

L’Italia però, può e deve trarre dagli elementi naturali, quindi acqua, sole e vento, molta più energia rinnovabile di quella che sta attualmente sfruttando. Ci vuole un processo di adeguamento di produzione e di sviluppo con tecnologie e impianti idonei e necessari. Considerare i giacimenti territoriali da poter utilizzare, insieme a quelli dei paesi vicini, con una legislazione ad hoc.

Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, afferma che: “per l’Europa, il problema principale in termini di materie prime è come mantenere una fornitura costante di petrolio e gas per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Le interruzioni dell’approvvigionamento energetico e gli aumenti dei prezzi possono, nel breve termine, destabilizzare la fiducia dei consumatori e la potenziale produttività economica. Tuttavia, stiamo iniziando a vedere un’accelerazione verso l’indipendenza energetica. È probabile che i capitali confluiscano nelle energie rinnovabili, in quanto i Paesi europei cercano fonti energetiche onshore o vicine alla costa, sforzandosi al contempo di rispettare i loro obiettivi climatici.”

Come proteggere i propri investimenti durante la crisi energetica

Di fronte a questo panorama, non certo rassicurante, ogni investitore, a qualunque livello, si pone delle domande spontanee. Come fare a proteggere il proprio capitale? Su cosa è meglio investire in tempo di crisi?

L’inflazione non si arresta e si assesta, secondo i dati di agosto, su +9,1% a livello europeo, mentre il NASDAQ è crollato oltre il -30%.

(Image:ec.europa.eu/)

Per tutelare il portafoglio quindi, il pensiero volge subito ai beni rifugio, che presentano diversi vantaggi per gli investimenti a medio lungo termine:

  • possono accrescere di valore anche nei momenti bui
  • per una loro caratteristica intrinseca, mantengono costanti le quotazioni anche nell’incertezza e nella volatilità
  • non vengono influenzati da default, guerre o crisi generali
  • offrono differenti opportunità di investimento

Analizziamo quindi i principali, iniziando dai più noti:

  • oro
  • metalli preziosi (argento, platino o palladio)

Sono beni fisici, concreti, che non si deteriorano. Si può investire sui future di ogni singolo metallo prezioso con una posizione di acquisto o vendita sulle migliori piattaforme online.

Il platino e il palladio sono scarsi a livello mondiale, ma molto richiesti, quest’ultimo poi, che deriva dalla Russia, da marzo 2022 ha raddoppiato il suo valore. Vengono impiegati in molteplici settori, come quello tecnologico, industriale e del lusso.

Le valute

Altri asset da tenere in considerazione sono le valute correnti che continuano ad avere un rendimento alto:

  • dollaro
  • franco svizzero
  • yen giapponese

La moneta degli USA, oltre ad essere la valuta di riserva mondiale, è il principale strumento per gli accordi commerciali di quasi tutto il mondo. La Svizzera è indipendente dal resto dell’Unione economica europea, resiste quindi agli attuali scossoni economici, ed è ritenuta un paradiso fiscale per le tassazioni e i tassi d’interesse bancari. Lo yen, invece, si è mantenuto costante anche più che le principali monete mondiali.

Prodotti virtuali

Un’altra valida opportunità di investimento è rappresentata dai cosiddetti nuovi prodotti virtuali:

  • criptovalute
  • NFT

I Bitcoin e i suoi fratelli sono stati spesso messi in dubbio per i loro andamenti ondulatori, ultimamente poi stanno attraversando critiche feroci, ma nella realtà hanno dimostrato una certa resistenza nei momenti d’inflazione. Gli NFT, acronimo di non fungible token, sono opere digitali basate su dei codici crittografici unici. Ed è proprio il concetto di unicità che li caratterizza come beni rifugio, perché gli permette una crescita dei prezzi. Il loro valore è in aumento, sono abbinati al rapporto prezzo ed offerta, e poi non sono quotati in borsa, quindi slegati dagli andamenti dei mercati finanziari.

Titoli azionari

Non solo materie prime e beni rifugio, ma ci sono poi alcuni titoli azionari di aziende di settori in crescita da monitorare con interesse:

  • energia eolica
  • idrica
  • industrie minerarie
  • litio
  • auto elettriche
  • intelligenza artificiale
  • nucleare
  • industrie minerarie
  • robotica
  • semiconduttori
  • Bio e Fintech
  • spazio
  • realtà virtuale
  • pagamenti online

Le informazioni sopra elencate sono frutto di analisi effettuate sull’andamento dei dati degli ultimi anni. Per investire in maniera sicura è sempre meglio affidarsi a dei professionisti, dei consulenti esperti che sappiano indicare le azioni più idonee per ogni situazione personalizzata.

 

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