«San Siro? Non sarebbe corretto dare una mia opinione. È una vicenda della città di Milano, del Comune e dei tifosi. Ma una cosa la penso, dobbiamo essere seri. Abbiamo ottenuto le Olimpiadi invernali presentando la candidatura con lo stadio di San Siro come teatro della cerimonia inaugurale, con 80mila persone e a budget ricavi importanti. Poi ognuno fa le sue riflessioni, non sono né da una parte né dall’altra». Così Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato della possibile demolizione di San Siro durante la presentazione della partnership tra Deloitte e la Fondazione Milano-Cortina 2026.
Sul nuovo accordo con Deloitte: «Siamo orgogliosi – dice il numero uno del Comitato olimpico italiano -, tutti i comitati organizzatori acquisiscono una partnership con queste multinazionali che offrono servizi. Siamo felici che sia Deloitte, perché lo ha fortissimamente voluto, conosciamo gli interlocutori che sono molto seri. Danno molto valore aggiunto, ce li teniamo stretti perché senza di loro questi Giochi sarebbero meno vincenti e probabilmente meno efficienti».
Per quanto riguarda le infrastrutture per le Olimpiadi del 2026: «Chi si deve occupare delle infrastrutture è l’agenzia – sottoliena Malagò -. È evidente che noi siamo spettatori interessati e coinvolti in questa vicenda. C’è stato un report recente da parte del commissario amministratore delegato Luigi Valerio Santandrea che fa vedere come ci sia la luce in fondo al tunnel. È chiaro che avendo presentato un dossier con pochissime cose da realizzare bisogna pedalare e molto. Lo sanno tutti, è un dato di fatto».
«Pista da bob? La fase progettuale è completata, è stata un’iniziativa della Regione Veneto indipendente dalle Olimpiadi. A Cortina ci sarà la pista da bob, che non è solo da bob ma ci saranno anche slittino e skeleton. Durante la conferenza stampa con il presidente del CIO, Thomas Bach, ho fatto presente due cose: la prima è che le Olimpiadi si chiamano Milano-Cortina ed in questi due luoghi si svolgeranno la maggior parte delle gare; l’altra è che il 24 giugno 2019 a Losanna abbiamo vinto contro Stoccolma presentando un dossier in cui mettevamo Cortina e il rifacimento della pista da bob al centro. Per una volta che gli italiani mantengono gli impegni, penso che sia una nota di merito. Se qualcuno ha altre opinioni ne prendiamo atto».
Mentre sui due palazzetti milanesi, il Palasharp e il Palaitalia, il numero uno del CONI ha dichiarato: «Ci sono state complicazioni e ritardi. Siamo il Paese dei ricorsi che in questo caso fortunatamente sono andati nella direzione giusta. Anche su questo non possiamo permetterci di perdere più tempo, questa è una città che sapete quanto sta andando forte in altri settori, senza questa impiantistica rimarrebbe indietro. Regione e Comune su questo sono allineati, anche in un contesto politico come quello di questi giorni in cui sono su fronti diversi. Non c’è veramente più tempo da perdere».
In vista delle prossime elezioni sono due i nodi da sciogliere: da un lato quello del ministero dello sport; dall’altro quello dell’ad della fondazione: «Per quanto riguarda il primo punto la mia posizione e del Coni è che ci sia una persona, possibilmente con ministero e con portafoglio, in modo che possa portare direttamente le risposte e le soluzioni che lo sport chiede. Oggi lo sport è sempre tra le prime notizie, c’è molto appeal e in più ospiteremo le Olimpiadi, di conseguenza è fondamentale una interlocuzione a braccetto con chi avrà onere ed onore di avere le deleghe per lo sport. Mi stupirei se non ci fosse questa complicità, sarebbe autolesionismo. Sul nuovo ad non posso rispondere, ma sicuramente c’è condivisione da parte degli stakholder e della politica. Poi formalmente quando avverrà la nomina non lo so, ma auspichiamo che avvenga il prima possibile per evidenti motivi».