Dalla creazione di varie società per gestire i singoli marchi di Tod’s fino al prestito da 420 milioni di euro – erogato da Bnl, Credit Agricole e Deutsche Bank – per finanziare la famiglia Della Valle e portare a termine il delisting del gruppo. Emergono diversi dettagli nel documento di offerta dell’Opa totalitaria che la holding del fondatore lancerà su Tod’s per portarla fuori da Piazza Affari.
Offerta – scrive l’agenzia Radiocor – che scatterà il 26 settembre visto che è stato appena incassato l’ok da Consob al relativo documento. L’Opa, tecnicamente, è promossa da DeVa Finance Srl, a sua volta detenuta da Di.Vi. e indirettamente controllata da Diego Della Valle: avverrà a 40 euro per azione, per un corrispettivo massimo di 338 milioni circa.
Tra gli obiettivi dell’operazione c’è quello di valorizzare i singoli marchi del gruppo Tod’s (come Tod’s, Roger Vivier Hogan e Fay), «dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa». Strategia che potrebbe essere perseguita «anche attraverso la creazione di più società ad hoc, in ciascuna delle quali concentrare l’attività propria dei singoli marchi», pur sapendo che «questo tipo di interventi possa riflettersi sui conti, nel breve termine».
A copertura del fabbisogno finanziario, derivante dagli obblighi di pagamento connessi all’Opa, la holding di Della Valle ha poi sottoscritto un prestito a medio termine con le banche finanziatrici – Bnl Bnp Paribas, Credit Agricole Corporate & Investment Bank e Deutsche Bank – per complessivi 420 milioni di euro.
A garanzia, Di.Vi ha dato in pegno al pool di istituti il 49% del gruppo della moda. Inoltre, se l’Opa non dovesse raggiungere il 90% del capitale di Tod’s, si legge ancora, l’obiettivo è in ogni caso quello di «conseguire il delisting mediante la fusione». Tra le curiosità, anche l’assenza di Chiara Ferragni alla riunione del CdA che ieri ha approvato il documento di offerta.