Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), è ora imprenditore nell’azienda di famiglia che produce integratori sportivi naturali ApeRegina. Inoltre ogni mercoledì sera di Champions League è parte della scuderia di Amazon Prime Video per commentare nella Var Room il match trasmesso dal broadcaster in Italia.
L’ex direttore di gara teramano, dopo alcuni interventi su Calcio e Finanza, ha deciso di proseguire la collaborazione con la nostra testata inviando un contributo sullo storico esordio di Maria Sole Ferrieri Caputi in Serie A.
L’AIA ha annunciato da poco, nel corso di una conferenza stampa, l’esordio dell’arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi sui campi della serie A. La sua prima partita sarà Sassuolo – Salernitana, in programma domenica 2 ottobre alle ore 15 allo stadio Mapei. Una notizia che sta avendo grande. L’arbitro dirigerà Una notizia che sta avendo grande clamore e visibilità mediatica, ma ci tengo a precisare due cose. La prima è che era ora che le donne potessero finalmente, anche nella massima serie del calcio italiano, essere considerate alla stregua dei colleghi uomini; la seconda è che non vedo l’ora che questo genere di notizie possano non avere più clamore: vorrà dire che la parità tra uomini e donne sarà finalmente raggiunta a tutti gli effetti.
Tra l’altro, in base alla mia esperienza, posso dire di essere abbastanza abituato a questa “novità”. Ho avuto la fortuna di arbitrare in serie A con un’assistente donna, Cristina Cini della sezione di Firenze, e di aver assistito all’esordio in Supercoppa Europea dell’arbitro Stephanie Frappart. Era quindi normale arrivare anche all’esordio di un fischietto femminile nella nostra serie A. Una scelta che ovviamente applaudo, e che si inserisce con coerenza nella strada tracciata da Pierluigi Collina: il presidente della Commissione Arbitri FIFA ha infatti deciso di designare tre donne arbitro (e altrettante assistenti) per il Mondiale in Qatar. Le società si sono tra l’altro già attrezzate per questa novità: mi è capitato infatti di vedere spogliatoi divisi con un séparé per rispetto della privacy degli arbitri donna.
Come dicevo ho avuto modo di conoscere colleghe donne fin dalla Lega Pro, e devo dire che le ho sempre trovate precise, puntuali e carismatiche. Sono anche forse più determinate rispetto ai loro colleghi uomini. In un mondo che, specie dopo la pandemia, ha cambiato a gran velocità abitudini e professionalità sul mondo del lavoro, ho sempre trovato le donne più rapide nel recepire il cambiamento a differenza degli uomini, troppo spesso ancorati al passato o ai vecchi modi fare in nome del “Si è sempre fatto così”.
Quindi sono sicuro che la Ferrieri Caputi, ma in generale gli arbitri donna, sapranno fare benissimo.
Per dirla con le parole della stessa Ferrieri Caputi: “Non chiamatemi arbitra, ma arbitro. Novanta volte su cento quando mi chiamano arbitra lo fanno per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità”. Dichiarazioni che condivido e con cui mi trovo d’accordo al 100%.