Rivalutazione marchi Serie A
(Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Rivalutazione marchi Serie A – Dai risultati del bilancio chiuso al 30 giugno 2022 con un rosso di 66,5 milioni di euro – in calo di 30 milioni rispetto all’esercizio precedente – è emersa una curiosità particolare in casa Milan. Il club rossonero ha infatti deciso di sfruttare il cosiddetto DL Agosto (D.L. 104/2020, convertito nella Legge n. 126 del 13/10/2020) per una rivalutazione del marchio.

Si tratta solamente dell’ultimo club di Serie A, in ordine di tempo, che ha deciso di sfruttare questa possibilità (alcuni dei quali ora militano in Serie B, ma hanno sfruttato la norma ancora nella massima serie). L’obiettivo di questo strumento è quello di incentivare la patrimonializzazione delle imprese e limitare le perdite derivanti dai danni economici causati dalla pandemia.

Una norma che possono sfruttare solo i club che redigono i bilanci seguendo i principi contabili italiani (OIC) e non quelli internazionali (IFRS), quindi – per fare un esempio concreto – la Juventus non è stata in grado di usufruire di questa possibilità. Ma quali sono le società che hanno usufruito del DL Agosto in questo senso? E qual è stato l’effetto complessivo sui loro bilanci?

Rivalutazione marchi Serie A – Dall’Udinese al Milan

Partiamo dicendo che la rivalutazione del marchio – che in alcuni casi si è estesa alla library dei club, all’archivio, allo stadio o addirittura ai calciatori, come nel caso dell’Udinese con De Paul – non ha influenza sul conto economico, ma sullo stato patrimoniale, incidendo in particolar modo sul patrimonio netto (che nel caso dell’Inter, per fare un esempio, è tornato positivo grazie a questa operazione).

Come detto, tra le big il Milan ha deciso di sfruttare questa strada, con la valutazione del marchio che è stata aggiornata e stimata intorno ai 200 milioni di euro (l’ultima risaliva al 2005 ed era pari a 35 milioni di euro). Dati più precisi saranno comunque disponibili a seguito dell’assemblea degli azionisti che sarà convocata tra il 20 e il 26 ottobre.

Anche l’Inter nel bilancio 2020/21 ha rivalutato marchio e library per 212 milioni di euro circa, con una riserva di rivalutazione (al netto delle relative imposte differite) pari a oltre 203 milioni. Complessivamente, quindi, dal patrimonio netto negativo per 36,949 milioni al 30 giugno 2020, l’Inter al 30 giugno 2021, nonostante un risultato consolidato negativo per oltre 245 milioni, aveva un patrimonio netto positivo per 53,451 milioni.

La cifra più alta tra i club di Serie A riguarda però l’Udinese, che non si è limitata al marchio ma ha aggiunto anche stadio, immobili industriali e calciatori (il caso De Paul sopra citato). Per il club friulano una rivalutazione di 233 milioni di euro e una riserva di rivalutazione di 226 milioni circa.

Tra le big del massimo campionato italiano chiude il Napoli, il cui valore del marchio «iscritto in bilancio al 30 giugno 2021 è pari ad euro 75.000.000». Anche in questo caso l’effetto della rivalutazione era visibile sul patrimonio netto – per 72.500.000 euro, al netto dell’imposta sostitutiva del 3% –, passato a oltre 140 milioni al 30 giugno 2021, contro i 126,5 milioni di euro al 30 giugno 2020, nonostante le perdite superiori ai 58 milioni di euro del 2020/21.

Rivalutazione marchi Serie A – Dall’Inter al Lecce

Di seguito tutti i club che hanno sfruttato la chance offerta dal DL Agosto:

  • Udinese, 2019/20 – 233.009.715 euro (riserva di valutazione: 226.019.423 euro)
  • Inter, 2020/21 – 212.141.000 euro (riserva di valutazione: 203.867.123 euro)
  • Milan, 2021/22 – 200.000.000 euro
  • Napoli, 2020/21 – 75.000.000 euro (riserva di valutazione: 72.750.000 euro)
  • Sampdoria, 2020 – 61.921.000 euro (riserva di valutazione: 56.682.471 euro)
  • Torino, 2020 – 59.600.000 euro (riserva di valutazione: 57.807.052 euro)
  • Genoa, 2020 – 51.353.807 euro (riserva di valutazione: 50.202.468 euro)
  • Cagliari, 2020/21 – 24.275.429 euro (riserva di valutazione: 23.547.165 euro)
  • Lecce, 2020/21 – 17.750.000 euro (riserva di valutazione: 16.462.945 euro)
  • TOTALE – 935.050.951 euro (riserva di valutazione: 707.338.647 euro)

Nel complesso, considerando tutti coloro che hanno sfruttato la norma per la rivalutazione di marchi, library, archivi o diritti calciatori, i club hanno ricevuto un “aiuto” da 935 milioni di euro. Considerando l’effetto della riserva di rivalutazione l’effetto è stato pari a oltre 707 milioni di euro.

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