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Simone Inzaghi (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

La sconfitta contro la Roma ha ulteriormente complicato la situazione per Simone Inzaghi in casa Inter. I nerazzurri sono incappati nel quarto ko in otto gare di campionato, complessivamente il quinto in dieci partite considerando anche la Champions League.

“Io a rischio? In una piazza difficile come l’Inter lo si è sempre, ogni settimana, ma la squadra ha risposto. È normale che le sconfitte non portano certo serenità, ma stasera ho rivisto tante di quelle cose che ci hanno permesso l’anno scorso di vincere due trofei. Con il lavoro dobbiamo uscire da questa brutta situazione”, ha detto il tecnico nerazzurro dopo il ko contro la Roma.

Per ora, tuttavia, il club nerazzurro va avanti con Inzaghi. Tuttavia, la situazione per il tecnico resta complicata: cosa succederebbe, a livello economico, se l’Inter decidesse di esonerare l’allenatore ex Lazio?

Inzaghi è sbarcato all’Inter nel maggio 2021, firmando un accordo fino al 2023 da 4,5 milioni di euro netti (pari a circa 8,3 milioni di euro lordi). Nello scorso giugno, Inzaghi ha rinnovato il contratto firmando fino al 2024, con un aumento dell’ingaggio a 5,5 milioni di euro netti (pari a circa 10,1 milioni di euro lordi). Considerando i tre mesi già trascorsi nella stagione 2022/23, Inzaghi deve ancora ricevere da contratto circa 9,6 milioni di euro netti, di cui circa 4,1 milioni per il resto dell’annata in corso e 5,5 milioni per la prossima stagione, per un valore lordo intorno ai 18 milioni di euro.

Al netto di eventuali accordi per buonuscite, quindi, è questa la cifra che l’Inter dovrebbe trovarsi a versare al tecnico piacentino in caso di esonero. Una cifra che, a livello di conto economico a bilancio, il club nerazzurro potrebbe anche già accantonare nell’esercizio al 30 giugno 2022 se l’esonero arrivasse prima dell’approvazione definitiva del bilancio stesso da parte dell’assemblea dei soci, prevista per fine ottobre, dopo che il CdA ha approvato nei giorni scorsi il progetto di bilancio con un rosso pari a 140 milioni di eurocon un rosso pari a 140 milioni di euro.

Una mossa che potrebbe aiutare in particolare per quanto riguarda il rispetto dei paletti del FPF, considerando che il costo dell’esonero finirebbe in un bilancio non inserito tra quelli sotto prossima analisi dell’UEFA, con l’Inter che potrà fare registrare un deficit di bilancio aggregato di massimo 60 milioni di euro nei tre anni tra il 2023/24 e il 2025/26.

A tutto questo, va poi aggiunto quello che sarebbe, nel caso, il costo del suo successore in panchina.

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