Nuovo San Siro ambulanti
(Foto. Marco Luzzani/Getty Images)

Si è tenuto nella giornata di oggi, mercoledì 12 ottobre, il quarto incontro del Dibattito Pubblico a proposito del progetto per la realizzazione del nuovo stadio di Milano (il secondo per quanto riguarda gli incontri di approfondimento). L’incontro odierno si è svolto sul tema “Stadio Milano: la sostenibilità economica dell’intervento”.

Tra le persone che sono intervenute durante il dibattito va registrato il presidente di APECA (Associazione Provinciale Esercenti il Commercio Ambulante) Giacomo Errico, che ha posto il tema del futuro degli ambulanti in caso di costruzione del nuovo impianto di Inter e Milan e di riqualificazione di tutta l’area circostante.

Errico ha aperto il suo intervento lamentando il fatto che la questione ambulanti non sarebbe stata inserita nelle discussioni sul progetto: «Se non si dice e non si parla di chi c’è intorno al Meazza e lavora lì da 50 anni, sostenendo le proprie famiglie, come si fa? Gli ambulanti pagano 800mila euro all’anno, parliamo di 8 milioni di euro nel giro di dieci anni».

«A San Siro ci sono camion pagati dai 300 ai 400mila euro, investimenti che valgono come dei mutui. Nessuno che ne abbia tenuto conto per la progettualità. Ci sono 64 ambulanti consorziati per l’area stadio, e altri 30 subito fuori grazie alla concessione fatta dall’ex sindaco Albertini ai club», ha proseguito Errico a difesa della categoria.

«A San Siro si possono comprare le maglie delle linee create appositamente per gli ambulanti che costano meno di quelle ufficiali, ma sono realizzate in accordo con le società. Tenete conto degli ambulanti, perché se non se ne tiene conto questo diventa un problema sociale. Non vogliamo ripetere la sceneggiata che già avvenne nel 1989 e bloccare gli ingressi dello stadio per protesta», ha concluso il presidente di APEC.

A Errico ha prontamente risposto Mark Van Huuksloot, Chief Operating Officer dell’Inter, presente all’incontro: «Sono amministratore delegato di MI Stadio, che da anni gestisce i rapporti con gli ambulanti come consorzio. Hanno avuto un ruolo importante intorno allo stadio, perché il food and beverage nello stadio è limitato, la loro presenza è sempre stata benvenuta».

«Abbiamo sempre cercato di migliorare il rapporto con loro, con una lettera di intenti e con la formalizzazione di un contratto che vuole chiarire il rapporto tra le parti (i club e gli ambulanti, ndr). Questa è una dimostrazione della volontà dei club di gestire una situazione atipica. Il nuovo stadio sarà diverso, avrà dentro e nella parte commerciale più spazi per operare, lì è giusto che si trovi una soluzione che non posso promettere soddisferà tutti, ma i club sono disponibili a un confronto», ha aggiunto Van Huuksloot.

«Nulla ci vieta di prevedere un diritto di prelazione per le strutture di food and beverage che andremo a creare, che non vuol dire avere una postazione per tutti, ma magari troveremo altre soluzioni che funzionano tutta la settimana e non solo il giorno partita. Il progetto prevede un cambiamento del sistema, ma vorrei tranquillizzare gli operatori, non li dimenticheremo», ha spiegato ancora.

In chiusura, un breve intervento anche da parte dell’advisor del Milan per il progetto stadio, Giuseppe Bonomi, che ha assicurato un confronto nel prossimo futuro per trovare una soluzione soddisfacente: «Possiamo trovare un confronto concreto nella fase di elaborazione del progetto definitivo».

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