Il nome di Lucia Ronzulli sta continuando a creare scompiglio all’interno di Forza Italia, al punto che tre senatori del partito di Silvio Berlusconi – scrive Il Messaggero – potrebbero essere sul punto di lasciare, se lo scontro tra le parti arrivasse alle estreme conseguenze.
Secondo molti dentro Forza Italia, un timoniere come Ronzulli potrebbe esporre la pattuglia forzista a una navigazione agitata. Un po’ come è successo alla prima prova di giovedì, quando La Russa è arrivato allo scranno più alto del Senato anche senza i voti del partito di Berlusconi.
E tra coloro che si oppongono più fermamente a Ronzulli, c’è il presidente della Lazio Claudio Lotito, pronto secondo i rumors a traslocare armi e bagagli in Fratelli d’Italia. Una frattura che c’è chi teme possa essere portata alle estreme conseguenze, con una scissione dei gruppi. Governisti da una parte, oltranzisti dall’altra. Ipotesi le cui quotazioni si impennerebbero qualora il Cavaliere dovesse ripensarci e decidere per l’all-in, la salita da solo al Quirinale per le consultazioni.
Dalle prime file azzurre bollano la questione come «un tema che non esiste». Eppure, tra i parlamentari si aggira lo spettro di un copione già visto. Quello del 2013. Quando il Cavaliere, all’epoca in maggioranza con il Pd nel governo delle larghe intese di Enrico Letta, fu disarcionato dal suo scranno senatoriale dalla legge Severino. E poco dopo decise di staccare la spina all’esecutivo.
Governo che però fu salvato dall’addio al partito (che allora si chiamava Popolo della libertà) della truppa di Angelino Alfano, che dette vita al Nuovo centrodestra. Una storia che tutti giurano di non voler ripetere, ma che qualcuno nei giorni scorsi ha visto profilarsi all’orizzonte.