«A Bergamo ho trovato il mio giardino incantato, questo è il mio settimo anno qui, è una cosa inusuale nel nostro campionato rimanere nella stessa società per così tanto tempo: ho trovato l’ambiente ideale per lavorare e soprattutto mi sono tolto tante soddisfazioni». Così il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.
Sul diverso atteggiamento in campo della sua Atalanta, il tecnico è chiaro: «Qualcuno dice che abbiamo cambiato pelle e modo di giocare, ma devo dire che è cambiata anche molto la squadra: tanti giocatori sono andati via, altri come Zapata, Palomino, Toloi, Djimsiti e Zappacosta non li abbiamo avuti quasi mai a disposizione, è evidente che ci sia stato un cambiamento nella squadra importante, ma i risultati hanno aiutato i nuovi inserimenti, soprattutto i giovani, a trovare fiducia. Spero che nel tempo questa squadra possa crescere anche sul piano del gioco, come negli anni precedenti».
In assenza degli impegni europei, Gasperini spiega che quest’anno «la Coppa Italia è il traguardo più raggiungibile per una società come l’Atalanta, che non può porsi come obiettivo quello di vincere il campionato. In più le coppe europee, per le squadre italiane, sono ancora più difficili, soprattutto quelle più importanti come Champions ed Europa League. L’anno scorso c’è stata la vittoria della Roma, ma in Europa siamo in difficoltà. In Coppa Italia siamo arrivati due volte in finale, non siamo riusciti a vincere, ma il traguardo più possibile».
Sul mese di stop per il Mondiale, Gasperini ha già le idee chiare: «Noi faremo una pausa iniziale, anche perché è molto lungo questo stop, oltre 50 giorni, sono più di quelli che abbiamo in estate. Poi ricominceremo non con una preparazione, ma ci andremo molto vicino. Faremo parecchie amichevoli, ne abbiamo già fissate quattro con squadre straniere. Cercheremo di farci trovare pronti. Di solito novembre-dicembre è un periodo di ottima condizione per i giocatori, è una fase viva del campionato, questa interruzione sarà una novità per tutti».
Infine, il tecnico dell’Atalanta smorza le ambizioni scudetto della Dea: «Il mondo del calcio spinge in tutt’altra direzione in favore di squadre che hanno più seguito, sembra il primo requisito necessario per competere. Noi, con le nostre risorse, non possiamo dire “lottiamo per lo Scudetto”, questa è la realtà. Forse punteremo la Coppa Italia, che già è un traguardo difficile. Per il campionato è stato eccezionale essere arrivato tre volte di fila in Champions».