Ancora tutto fermo in casa Sampdoria per quanto riguarda il capitolo cessione. L’estate scorsa, un abboccamento con il fondo americano Cerberus aveva dato l’illusione di poter arrivare alla fumata bianca, ma fino ad ora non c’è stato nulla da fare. Nel frattempo, il trustee Vidal continua a lavorare e valuta tutti i soggetti potenzialmente interessati a mettere le mani sulla società.
A tal proposito – scrive La Gazzetta dello Sport – appare anomala la vicenda dello sceicco Faled Khalid al Thani, che dal Qatar avrebbe mostrato interesse, anche attraverso una lettera in arabo tradotta dal mediatore italiano Francesco Di Silvio. In società c’è cautela, ma nulla va escluso. Per ora solo voci e promesse. È annunciata da settimane di una liquidità di 40 milioni in arrivo al trustee per soddisfare i creditori romani di Ferrero.
Per ora è stato solo aperto un normale conto corrente in Lussemburgo, ma i soldi promessi non ci sono e non è stata completata alcuna due diligence. Secondo una stima per comprare la Samp servirebbero circa 200 milioni tra i 40 giù citati, aumenti di capitale e la necessità di dimostrare alle banche coinvolte di poter mantenere la linea di credito.
Sul tema il vicepresidente della Samp, l’avvocato Antonio Romei, è chiaro: «Il CdA non si occupa della vendita, ma dà tutta la sua collaborazione perché essa avvenga. Siamo stati nominati per traghettare la società verso un nuovo acquirente ed il nostro mandato è tenerla in vita, coadiuvando eventualmente il trustee per fornire le informazioni necessarie. Da parte nostra nessun ostacolo alla vendita, ma mai siamo stati contattati».
Per ora la Samp può camminare in modo autonomo: il debito è ben strutturato, la gestione oculata e prova ne sia il fatto che dopo la scelta del CdA di puntare su Stankovic, si è atteso il placet della proprietà, trattandosi di un intervento che ha comportato un significativo scostamento di bilancio. Per la cessione, bisognerà avere ancora pazienza.