Dibattito pubblico San Siro
Il progetto di Populous per il nuovo San Siro

Andrea Pillon, coordinatore del dibattito pubblico sul nuovo stadio di Inter e Milan, fa il punto della situazione nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

«Le criticità emerse sono di due ordini. Sul nuovo stadio la criticità riguarda la capienza collegata al tema del costo dei biglietti. Durante il primo incontro la maggior parte delle domande ha riguardato la forte preoccupazione che la capienza ridotta a 60mila posti possa portare a un aumento del costo dei biglietti, escludendo così le fasce più deboli. Le altre criticità che stanno emergendo riguardano gli impatti ambientali e la qualità di vita dei residenti: la vicinanza alle case, i cantieri, la decostruzione di San Siro, il rumore, le vibrazioni, la mobilità. Continua a permanere ma molto meno il tema della ristrutturazione di San Siro già affrontato in un paio di incontri», spiega Pillon.

A chi contesta il fatto che i progetti di riqualificazione del Meazza non siano al centro del dibattito come la proposta delle squadre, Pillon risponde: «La legge sul dibattito pubblico dice che si dibatte sul progetto presentato dai proponenti, in questo caso i club, che non prevede la ristrutturazione di San Siro. Però visto che in città sul tema di San Siro riqualificato si dibatteva ben prima dei nostri incontri, ho voluto portare il tema all’interno del dibattito in modo da poterlo inserire nella relazione finale e dare modo così ai club di poter dire “sì mi convincono e quindi torno indietro e ristrutturo San Siro” oppure, “rimango della mia idea di un nuovo stadio”. Quello che volevamo evitare era che alla fine si dicesse di non aver preso in considerazione questo aspetto. Formalmente si dibatte il progetto delle squadre, sostanzialmente questa opzione è all’interno del dibattito».

Sui numeri della partecipazione: «A oggi hanno partecipato circa 1700 persone, 400 e più in presenza e circa 1450 online – sottolinea Pillon -. Ci sono stati 68 interventi, 37 da parte dei club e del Comune e 41 da parte cittadini. Il dibattito è durato più di mille minuti. Di questi 544 sono stati dedicati alle presentazioni del progetto e 560 agli interventi del pubblico. Ho cercato di mantenere il maggior equilibrio possibile. Su 18 ore di dibattito ci sono state 9 ore di presentazioni e 9 di interventi».

A Pillon sono state mosse due accuse: la prima sul fatto che più che un dibattito si tratti di una lezione universitaria dove parlano solo i professori; la seconda in merito al fatto che il dibattito pubblico non serve a nulla, perché è già stato tutto deciso. Il coordinatore risponde: «In merito alla prima critica riporto i tempi divisi equamente tra presentazioni e interventi del pubblico. Per la seconda rispondo che fortunatamente non è mai così. Nella mia esperienza di dibattiti nessun progetto è mai uscito uguale a come è entrato. Qualcosa cambia sempre, non è una messa cantata. É un’obiezione che avviene in tutti i dibattiti pubblici anche se in questo caso la situazione è differente, nel senso che alcuni comitati contestano il fatto che il dibattito non sia fatto su un progetto definitivo ma su uno studio di fattibilità. Ma se ci fosse stato il progetto definitivo allora sì che sarebbe stata una messa cantata perché non si sarebbe potuto cambiare nulla, mentre qui ci sono tante cose che possono cambiare».

«Posso dire che fin dall’inizio e non era scontato, sia le squadre sia il Comune hanno sostenuto con forza il dibattito pubblico. C’è una grande disponibilità. Sia l’Inter sia il Milan hanno sempre detto che tutto è abbastanza rivedibile, dalla capienza al verde. Anche i progettisti non si nascondono dietro valutazioni di tipo normativo ma cercano di entrare nei tempi e di dare delle risposte ai temi che vengono sollevati».

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