La Qatar Investment Authority interviene ancora una volta per sostenere una banca europea in difficoltà. L’ultima volta è accaduto nel 2008 con Barclays, mentre ora lo stato del Golfo prevede di aumentare la sua partecipazione in Credit Suisse. La banca svizzera – scrive il Financial Times – ha bisogno di raccogliere 4 miliardi di franchi per finanziare la sua ultima ristrutturazione, che include la scissione di parte delle sue attività di investment banking.
La QIA – società che controlla anche il Paris Saint-Germain – investirebbe insieme alla Banca nazionale saudita e al conglomerato Olayan Group. Il blocco dovrebbe possedere una quota tra un quinto e un quarto di Credit Suisse dopo il completamento dell’accordo. La QIA si è allontanata da una strategia di possesso di grandi aziende famose, per favorire investimenti che possano aiutarne lo sviluppo, in particolare le startup tecnologiche.
Credit Suisse si adatta molto vagamente a questa descrizione grazie alla sua promessa di creare un “hub tecnologico” con 100 dipendenti in Qatar. La QIA è già il terzo maggiore azionista della banca svizzera, possedendo il 5% delle azioni in circolazione. Credit Suisse ha una grande attività di gestione patrimoniale. Avvicinarsi alle istituzioni del Golfo potrebbe aiutare i suoi venditori ad avvicinarsi alle famiglie benestanti che le controllano.
Non va dimenticato inoltre che operazioni di questo tipo fanno parte della strategia qatariota di diversificazione degli investimenti, oltre il petrolio. Tra le aziende in cui la QIA detiene partecipazioni ci sono il London Stock Exchange, Volkswagen, Lagardère e il Paris Saint-Germain.