Gerard Piqué si è preso la ribalta con l’annuncio di andare via dal Barcellona a metà stagione e adesso ogni piccolo aspetto della vita del centrale difensivo spagnolo viene portato, o riportato, alla luce del sole, e non fa eccezione quello imprenditoriale.
Piquè, nel corso della sua vita calcistica, ha seguito una traiettoria sorprendente come uomo d’affari, diversa per indole iniziale a quella che lega diversi calciatori della stessa importanza del quattro vincitore della Champions League.
Una volontà di seguire interessi imprenditoriali certificata anche dalla scelta di cercare di capirne qualcosa di più di un mondo diverso da quello calcistico. Piquè infatti ha seguito lezioni di business alla Esade (una delle più prestigiose scuole di business al mondo con sede a Barcellona) e soprattutto ad Harvard.
Gli investimenti partono da un ristorante, ma nel 2017 cambia tutto: in quell’anno infatti il difensore fonda la Kosmos Global Holding, fondo di investimento di cui diventa presidente e CEO e che riceve il supporto economico di Hiroshi Mikitani, presidente e CEO di Rakuten, società di e-commerce giapponese da oltre 5 miliardi di euro di fatturato. Proprio i rapporti tra Piqué e Mikitani favoriscono anche l’accordo tra il Barcellona e la stessa Rakuten, che diventa sponsor di maglia dei blaugrana per 55 milioni l’anno (cifra ridotta a 30 milioni per la prossima stagione).
Il nome di Piqué e di Kosmos, tra i quali soci è presente anche Leo Messi (“fa parte della famiglia”, ha spiegato), rimarrà legato soprattutto alla rivoluzione Coppa Davis: nasce infatti dal fondo del difensore l’idea di cambiare la formula, con la prima edizione con il nuovo format in sede unica andata in scena nel novembre 2019 e che garantirà alla ITF (la Federazione Internazionale di Tennis) 2,5 miliardi di euro per i prossimi 25 anni. Non sono mancate le polemiche (anche a causa delle partite disputate fino a notte fonda) e le defezioni, su tutte quella di Roger Federer, tanto che Kosmos starebbe già pensando ad alcune modifiche per i prossimi anni.
I progetti di Piqué non potevano però non riguardare anche il calcio. Kosmos infatti ha acquistato la maggioranza dell’Andorra, che oggi partecipa alla seconda serie spagnola, mentre si è vociferato anche di un interesse per il Lugano e per gli inglesi del Notts County.
Anche nel mondo del pallone, il centrale catalano va tuttavia oltre alle semplici partite: da un lato il suo fondo ha avuto un ruolo decisivo nel portare la Supercoppa di Spagna in Arabia Saudita (affare da 120 milioni di euro per tre stagioni) con polemiche e scandalo per i rapporti con il presidente federale Rubiales con tanto di apertura di una inchiesta da parte dell’anticorruzione. Tutto senza dimenticare gli altri investimenti, visto che la Kosmos guarda anche al mondo dei media (producendo tra l’altro una serie sul Barça distribuita anche su Netflix), negli eSports, nell’immobiliare e anche nel settore alimentare, oltre ad azieende legate a bevande isotoniche, occhiali da sole e una società di videogiochi.
Al centro, dicevamo, rimane Kosmos. Come riportato da El Pais, su richiesta dei soci, c’è stata assoluta segretezza sui loro conti, al punto che solo il verbale 2018 compariva in registro delle imprese fino a poco tempo, quando la loro forza lavoro era di sei persone e le perdite accumulate ammontavano a 1,8 milioni.
I lavoratori a tempo indeterminato sono, ora, circa 70 e sono previsti benefit per il 2022, visti anche i 21,5 milioni di euro immessi dallo stesso Piqué nel giugno scorso come aumento di capitale. Ora le aree principali dell’azienda sono sport e intrattenimento, come la produzione del documentario La “Decisión”, con Griezmann o quella di “Matchday”, che riprendeva i momenti di vita quotidiana dei giocatori del Barcellona.
Per concludere, come riportato sempre da El Pais, Kosmos è ora uno degli sponsor della Champions League femminile e gestisce i diritti della Ligue 1, massimo campionato francese, dove giocano gli ex compagni blaugrana Messi, con cui i rapporti non sono più come un tempo e Neymar. Ma in realtà i rapporti stretti tra Piquè e il mondo del calcio spagnolo, in particolare, sarebbero anche dietro ai motivi per cui il difensore avrebbe anticipato il ritiro, considerando che una norma della nuova legge sportiva (in approvazione in Spagna) vieterà ai giocatori in attività di avere rapporti commerciali con una competizione a cui partecipano,.