Mondiali Qatar diritti LGBTQ+
(Photo credit LUCAS BARIOULET/AFP via Getty Images)

Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, aveva mandato una comunicazione alle 32 federazioni partecipanti al Mondiale in Qatar per esortare tutti i tesserati a concentrarsi solo sul calcio, senza far diventare la manifestazione una “battaglia ideologica” per i diritti umani. La lettera è stata, fin da subito criticata da Human Rights Watch, Amnesty International e attivisti LGBT+ in Inghilterra e Galles.

E ora ecco la risposta delle 10 federazioni europee, che affermano come «i diritti umani sono universali e si applicano ovunque».

Il Qatar è stato ampiamente e duramente criticato per la sua posizione sulle relazioni omosessuali, sui diritti umani non riconosciuti nel paese e per il trattamento riservato ai lavoratori migranti.

“Riconosciamo e accogliamo con favore – si legge nella comunicazione delle federazioni, pubblicata dalla BBC -, come abbiamo fatto in passato, che il Qatar abbia compiuto progressi significativi, in particolare per quanto riguarda i diritti dei lavoratori migranti, con l’impatto delle modifiche legislative dimostrate nei recenti rapporti dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Registriamo con piacere le assicurazioni fornite dal governo del Qatar e dalla Fifa in merito alla sicurezza, alla protezione e all’inclusione di tutti i fan che si recheranno alla Coppa del Mondo, compresi i fan LGBTQ+. Riconosciamo inoltre che ogni paese ha problemi e sfide e siamo d’accordo con la Fifa che la diversità è una forza. Tuttavia, abbracciare la diversità e la tolleranza significa anche sostenere i diritti umani. I diritti umani sono universali e si applicano ovunque».

Mondiali in Qatar – Le iniziative delle federazioni per i diritti civili

Nonostante le raccomandazioni della FIFA, quindi, dovremmo aspettarci iniziative di singoli calciatori o di intere federazioni a favore dei diritti civili non garantiti in Qatar.

Secondo quanto riporta la BBC, alcune “proteste pacifiche” sono state pianificate da alcuni giocatori, mentre il capitano della nazionale inglese Harry Kane e gli altri nove delle selezioni europee indosseranno fasce da braccio “One Love” per promuovere la diversità e l’inclusione.

Poi, alcune federazioni hanno già comunicato come intendono portare la loro voce su questo tema. Una su tutte la Danimarca, con i propri calciatori che indosseranno magliette senza sponsor tecnico per protestare contro il Qatar, con il fornitore di kit Hummel che afferma di «non voler essere visibile» in un torneo che afferma «è costato migliaia di vite». Altro esempio è l’Australia, che ha pubblicato un video in cui esorta il Qatar ad abolire le sue leggi sulle relazioni omosessuali.

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