UEFA parere avvocato corte
Il logo della UEFA negli uffici di Nyon (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

C’è un nuovo grattacapo per la UEFA. Non soltanto la Superlega. Anche l’Anversa – club che milita nella prima divisione belga – contesta la democraticità di alcune norme vigenti. Lo scorso 15 novembre, scrive Tuttosport, la Corte di Giustizia dell’Ue ha ascoltato le parti nella causa “Royal Anversa contro UEFA e Federcalcio belga”.

Nel mirino del ricorso dell’Anversa c’è la composizione delle liste prevista dai regolamenti UEFA. Se una squadra ne ha meno di otto in rosa formati a livello locale, il numero di giocatori che si possono inserire in lista A si riduce di conseguenza (4 cresciuti nel club e 4 nella federazione). Sul tema, il primo avvocato generale ha affermato che presenterà le sue conclusioni il 9 marzo 2023.

Jean-Louis Dupont e Martin Hissel, legali dell’Anversa, hanno dichiarato: «Riteniamo che questa udienza abbia permesso ai giudici della Corte di comprendere meglio come la UEFA sia un regolatore difettoso, il cui Dna consiste nel tenere divise le federazioni nazionali e quindi in ultima analisi anche i club e i giocatori».

Nel frattempo, prosegue l’attesa sul fronte Superlega. Il presidente del Barcellona Laporta continua ad andare all’attacco, mentre tra circa un mese – tra il 15 e il 18 dicembre – ci sarà un primo step importante, con il parere dell’Avvocato Generale che, pur non essendo vincolante per la Corte, avrà un suo peso per il collegio giudicante, la cui sentenza è calendarizzata per i primi mesi del 2023, verosimilmente marzo.

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