La battaglia è soprattutto politica sul tema del rinvio delle tasse per i club. La scadenza del 16 dicembre si avvicina, con le società che dovranno versare circa 500 milioni di euro dopo i rinvii dei pagamenti nei mesi scorsi. Dopo quello che sembrava un iniziale via libera, però, dal Governo sono arrivati segnali di retromarcia.
Come spiega Il Fatto Quotidiano, così, a muoversi è stato soprattutto il presidente della Lazio Claudio Lotito, neosenatore che si è fatto portavoce delle richieste del mondo del calcio, dopo essere stato eletto anche vicepresidente della commissione Bilancio al Senato. Il quotidiano racconta così un episodio di giovedì scorso, quando Lotito ha avvicinato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, fedelissimo di Giorgia Meloni, insieme al presidente del Senato, Ignazio La Russa, per perorare la causa spinta da molti presidenti delle società di calcio, cioè evitare il default entro fine anno.
Le squadre a rischio sarebbero diverse, addirittura in due a rischio penalizzazione. La richiesta è quella di un nuovo rinvio, ma per ora il Governo ha fatto spallucce: la norma non è entrata nel decreto Aiuti ter per i tempi troppo stretti e l’opposizione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mentre nell’ultima bozza del decreto Aiuti quater è presente una miniproroga, spostando la scadenza al 22 dicembre.
Così Lotito ha provato ad attivarsi parlandone con La Russa. In particolare, sottolineando la difficoltà a convincere il ministero dell’Economia. Così chiede a La Russa: “Chiama Giorgetti e Leo (viceministro all’Economia di FdI, ndr)”. La risposta del presidente del Senato è emblematica: “Sì sì, mi attivo io, non ti preoccupare”. Tuttavia, contattato dal Fatto Quotidiano, il presidente del Senato conferma l’accaduto facendo però un passo indietro: “Tanta gente mi chiede di tutto… ma di questo non me ne occuperò: non è il mio ruolo”, le parole di La Russa.