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(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Juventus riscrive bilanci – La Juventus ha comunicato i risultati pro-forma per i bilanci chiusi al 30 giugno 2020, 2021 e 2022, sulla base delle indicazioni ricevute dalla Consob. Il club bianconero lo ha fatto per ottemperare alle richieste dell’autorità, a seguito delle criticità rilevate dall’organo di vigilanza sui bilanci della società. Sono stati dunque rivisti conto economico e situazione patrimoniale dell’ultimo triennio (di cui il bilancio chiuso al 30 giugno 2022 per volontà della Juve stessa), modificando – su indicazioni Consob – la rappresentazione delle operazioni incrociate (scambi di calciatori che hanno generato plusvalenze) e delle cosiddette manovre stipendi (prima e seconda manovra).

La società ha poi espresso il proprio punto di vista dopo i rilievi della Consob – contestandone le rilevazioni – affermando di aver inviato in forma spontanea la documentazione richiesta per i bilanci sotto indagine da parte della Procura della Repubblica di Torino e presentando delle contro-deduzioni sia sulle operazioni incrociate, sia sulla prima che sulla seconda manovra stipendi (accordi individuali per la riduzione dei compensi dei calciatori della prima squadra per mitigare l’impatto dell’emergenza Covid).

Ne risulta un effetto contabile piuttosto esteso sui tre bilanci considerati. In particolare, sono stati toccati quasi tutti i dati relativi a costi e ricavi, con modifiche come di seguito per quanto riguarda i risultati pro-forma:

  • Bilancio 2019/20: ricavi a 548,7 milioni (573,4 milioni in origine), costi a 454,6 milioni (414,1 milioni in origine) e rosso in crescita a 152,9 milioni di euro (contro gli 89,7 milioni originari);
  • Bilancio 2020/21: ricavi a 466,7 milioni (479 milioni in origine), costi a 467,1 milioni (448,4 milioni in origine) e rosso in crescita a 233,2 milioni di euro (contro i 209,5 milioni originari);
  • Bilancio 2021/22: ricavi a 439,9 milioni (invariati rispetto al dato originario), costi a 429,9 milioni (481,4 milioni in origine) e rosso in calo a 193,3 milioni di euro (contro il rosso record originario da 253,2 milioni).
2019/20 2020/21 2021/22
RICAVI 573,4 479 439,9
COSTI 414,1 448,4 481,4
PERDITA 89,7 209,5 253,2
RICAVI PRO-FORMA 548,7 466,7 439,9
COSTI PRO-FORMA 454,6 467,1 429,9
PERDITA PRO-FORMA 152,9 233,2 193,3

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, è interessante notare la variazione del patrimonio netto del club bianconero a seguito delle rettifiche pro-forma. Nel 2020 si passa da 239,2 milioni a 175,9 milioni; nel 2021 si passa da 28,8 milioni a –58,1 milioni e nel 2022 – bilancio che deve ancora essere approvato – il patrimonio netto passa a 143,8 milioni di euro contro i 170,9 milioni precedenti.

Juventus riscrive bilanci – Le operazioni incrociate

La Juventus, da parte sua, ha contestato queste indicazioni. Entrando nel dettaglio, per quanto concerne le “operazioni incrociate” il club sostiene che «dal punto di vista contabile, rivestono i caratteri di cessioni, e acquisizioni, di beni immateriali in cambio di un corrispettivo integralmente in denaro; per questo l’Emittente, in linea con la consolidata prassi internazionale della football industry, e in modo coerente con la contabilizzazione di passate operazioni consimili, ha contabilizzato le stesse, sulla base del principio contabile che “specificamente si applica all’operazione”, ossia in base allo IAS 38, paragrafi 25 e ss. e del paragrafo 113, relativo alle dismissioni».

La Juve ha comunque proceduto a contabilizzare le operazioni secondo indicazioni di Consob, «fermo restando che […] non condivide (i) né l’applicazione alla totalità delle c.d. operazioni incrociate di quanto previsto dallo IAS 38 paragrafi 45 e ss., ritenendo corretta la contabilizzazione secondo le previsioni dello IAS 38 paragrafi 25 e ss. e del paragrafo 113, (ii) né la conclusione per cui, in relazione alle Operazioni Incrociate sopra specificamente individuate, la contabilizzazione effettuata da Juventus sarebbe difforme alla contabilizzazione che si dovrebbe attuare ove, in ipotesi, si applicassero le previsioni di cui allo IAS 38 paragrafi 45 e ss».

Juventus riscrive bilanci – Le manovre stipendi

Infine, il capitolo “manovre stipendi”. Su questo aspetto la Juventus mette in dubbio il fatto che «per effetto degli accordi intervenuti, il titolo giuridico per ottenere il pagamento fosse divenuto lo svolgimento di prestazioni sportive in esercizi futuri». Non solo, la Juve ricorda che le scelte su queste operazioni sono state prese in un contesto di pandemia: «La sottoscrizione degli Accordi di Riduzione 2019/2020 è avvenuta nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2020, allorquando il grave e imprevedibile verificarsi della pandemia, e i conseguenti provvedimenti restrittivi della libertà di circolazione, e quelli di sospensione delle competizioni sportive nazionali e internazionali emanati dalle Autorità di settore, avevano reso giuridicamente «impossibili» le prestazioni dei tesserati, con conseguente legittimità della mancata corresponsione dei compensi da parte di Juventus».

Di conseguenza, «con riguardo alla Seconda Manovra, gli aumenti salariali di cui alle bozze di accordi di integrazione sarebbero stati accordati sulla base di contratti da stipulare in futuro, sul “presupposto” del, e quindi subordinatamente al, “progressivo allentamento delle misure di restrizione per la stagione 2021/2022” che in tale momento (aprile/maggio 2021) costituiva variabile di obiettiva incertezza, non essendo a tale data in essere ipotesi di riapertura degli stadi in Italia; anche in questo caso gli accordi di “loyalty bonus” avrebbero effettivamente remunerato non già prestazioni sportive rese dai calciatori prima del 30 giugno 2021, bensì prestazioni da rendere successivamente nell’esercizio susseguente, con la conseguenza che non sarebbe stata richiesta l’appostazione a bilancio d’una passività per costi che sarebbero stati di competenza di un esercizio futuro».

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