L’assemblea degli azionisti è stata rinviata al prossimo 27 dicembre – dopo essere già stata rimandata due volte nei mesi scorsi –, ma la battaglia con la Consob è appena cominciata. La Juventus, su indicazioni dell’organo di controllo finanziario, ha rivisto i bilanci pro-forma, contestando allo stesso tempo le considerazioni sulle operazioni incrociate e sulle manovre stipendi.
Per questo motivo – scrive La Gazzetta dello Sport – il club bianconero è pronto a fare ricorso al TAR per tutelarsi. La società ha risposto con un lungo documento alle accuse, contestando i criteri utilizzati dalla Consob, e in parte anche alla Procura di Torino, che ha indagato 16 persone – tra cui il presidente Andrea Agnelli e le più alte cariche del club – per false fatturazioni e false comunicazioni per società quotate in borsa.
La società ha comunicato di aver corretto i bilanci 2020, 2021 e 2022, recependo i rilievi della Consob e pubblicando i dati pro-forma, sottolineando però come emergano tre conteggi differenti tra quelli di club, Consob e Procura di Torino, e precisando come gli effetti dei rilievi fatti dalla Consob sarebbero in realtà nulli su flussi di cassa e indebitamento finanziario netto.
Quanto alle famose “manovre stipendi” che risalgono alle stagioni 2019/20 e 2020/21 (accordi individuali con i calciatori per il taglio stipendi a seguito dell’impatto dell’emergenza Coronavirus), il club sottolinea l’insussistenza di «un’obbligazione implicita»: le mancate partite hanno reso legittimo il mancato compenso.