Nasser al-Kheilafi insieme al Ds Luis Campos (Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

La notizia che Nasser al-Khelaifi starebbe cercando soci per il suo PSG ha alimentato le voci secondo le quali il presidente qatariota stia pensando di sfilarsi dalla società campione di Francia. Ma a smentirlo seccamente è lo stesso numero uno dei parigini, che ora si trova a Doha per assistere ai Mondiali organizzati dal suo paese natale.

Al-Khelaifi ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca su queste ultime novità e sulla Coppa del Mondo. «Quando sento dire che lascerò il PSG visto che il Qatar ha ottenuto lo svolgimento del Mondiale mi viene da ridere. Stiamo per entrare in una seconda fase per il club, fatta di una crescita incredibile».

Sulla possibilità che nuovi soci entrino in società: «Ci sono tante personalità interessate ad avere quote di minoranza del PSG e stiamo parlando con loro in maniera serena e sincera senza nascondere che la quotazione del club supera i 4 miliardi di euro ed è una quotazione che fa il mercato già ora. È incredibile quello che abbiamo raggiunto partendo quasi da zero, ma questo è solo l’inizio».

Sul Parco dei Principi e la possibilità di cambiare stadio: «Amo il Parco dei Principi e la ritengo la nostra casa. Ma quanto pare il comune non vuole che restiamo. Abbiamo investito 80 milioni di euro nello stadio e pretendiamo un accordo equo che ci permetta di fare dei lavori di ampliamento, ma che la struttura poi sia a nostra completa disposizione. Siamo stufi di aspettare il comune che sembra prenderci in giro posticipando sempre le conversazioni per la compravendita».

Una battuta sulla Superlega: «La verità è che mi dispiace per loro perché hanno dimostrato più volte di non capire il calcio e il suo ecosistema. Il calcio non è un contratto legale, è un contratto sociale. Quando i tifosi hanno protestato per le strade, non stavano gridando agli impegni legali. Il calcio è un legame tra club e giocatori, tra giocatori e tifosi, tra tifosi e comunità. Questo non cambierà mai».

Passando alla Coppa del Mondo in corso in Qatar, il presidente del PSG ha dichiarato: «È una cosa incredibile avere il Mondiale in Qatar. Questo grandissimo evento sta unendo tutta la regione attraverso culture, lingue e religioni diverse che si stanno riunendo qui. Tutti sono orgogliosi di accogliere persone che provengono dal tutto il mondo in Qatar. C’è un ambiente fantastico e inclusivo per festeggiare insieme».

Sulle polemiche a proposito delle violazioni dei diritti umani, ha aggiunto: «Certamente non siamo perfetti e abbiamo commesso degli errori come tutti, ma siamo delle brave persone che stanno facendo il massimo per accogliere tutti, rispettando usi e costumi dei nostri ospiti. Quello che mi sento di dire è che in passato ci sono stati dei problemi con altri Mondiali, ma qui è stato tutto sproporzionato. Personalmente non sono coinvolto in nessun modo nell’organizzazione dell’evento, ma come tutti i qatarioti sento che tutto è organizzato per il mondo intero e per fare un grande lavoro e tutti, dai giovani alle donne, stanno cercando di ottenere successo da questo Mondiale. Ho visto tante persone aprire le loro case per incontrare nuove persone, per condividere un pasto. Questo è il popolo del Qatar e ne sono molto orgoglioso».

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