Tebas contro Agnelli
(Photo credit should read JOHN THYS/AFP/Getty Images)

Il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, è intervenuto nella giornata di oggi al termine dell’evento di presentazione del report di KPMG sul pregiudizio economico della Superlega e l’impatto sulle leghe nazionali e sui club del progetto. Un documento che ha voluto mostrare l’impatto negativo del tanto discusso torneo sul valore delle società e sui ricavi dei club europei.

Parlando in conferenza stampa, Tebas ha contestato l’affermazione che la Superlega non sia un torneo per ricchi: «Ci sono i club più grandi d’Europa. Con Florentino mi sono seduto un sacco di volte e so cosa pensa perfettamente. E’ chiaro che sia un progetto per ricchi e per quelli che hanno i maggiori ricavi. Meritocrazia? Una parola che ripetono continuamente per convincerci che sia realtà. Con questa meritocrazia di cui loro parlano, l’effetto è la distruzione delle leghe nazionali».

Per Tebas la Superlega non è morta «perché è un concetto e non un formato, Florentino lo diceva già nei primi anni 2000 e non è cambiato. Il parere dell’avvocato della Corte di Giustizia dell’Ue? Spero che la risoluzione riconosca il lavoro importante della UEFA e che non ci sia una posizione dominante e di monopolio. I club inglesi si riuniranno? Credo di no, penso che abbiano chiaro quale sia il modello da seguire per la crescita e la sostenibilità nei prossimi anni».

E ancora, sugli obiettivi dei promotori: «E’ un problema di governance. Solo poi i grandi club potranno scegliere il formato che preferiscono e che sia meglio per loro. Il formato c’è già, è sicuro. Non vogliamo che governino solo i più potenti e i più ricchi, ci piacciono i modelli come quelli che ci sono in Spagna e nella Liga, con equilibrio. Si può migliorare la governance della UEFA, ma non per fare sì che solo i grandi club comandino».

Il presidente della Liga ha parlato anche di Real e Barcellona e del perché portino avanti il progetto Superlega: «Perché credono che sia un modello che possa funzionare, ma magari nei primi anni. Poi sono convinto che questo modello andrà a cadere anche per loro e a quel punto saremo rovinati tutti. Ma vinceremo la battaglia, l’abbiamo vinta nel 2019 e la vinceremo ancora, ne sono sicuro».

In chiusura, Tebas ha risposto a una domanda di Calcio e Finanza sulle colpe di Andrea Agnelli, del quale lo stesso presidente della Liga ha parlato nei giorni scorsi: «Le colpe le stabiliranno i tribunali italiani. Ma cercare di arrivare a vincere le competizioni ha portato alla situazione della Juventus di provare a falsificare i bilanci contro i suoi azionisti. La domanda è: Agnelli sarebbe il leader europeo della Superlega? Se è stato capace di presentare bilanci all’apparenza falsi o di ingannare con le plusvalenze, questa sarebbe la sostenibilità economico-finanziaria? Quando si dice che accusano la UEFA di essere corrotta, dove sta il corrotto? Magari molto più vicino alla loro porta, o nascosto dentro A22. Non so se sia l’uomo adeguato per realizzare un progetto di questo tipo. Poi parlano di corruzione nella UEFA, io credo che non sia adeguato e non abbia l’autorità per farlo».

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