Le indagini condotte sui bilanci della Juventus, legate specialmente al sistema di plusvalenze usate dai dirigenti bianconeri per far quadrare i conti, potrebbero allargarsi anche ad altri club, specialmente Atalanta e Genoa. Lo riferisce La Stampa.
Secondo il quotidiano piemontese, i pm di Torino sarebbero prossimi a trasmettere parte degli atti di indagine alle procure di Bergamo e Genova, dove la Juve ha concluso la maggior parte degli affari che sono finiti sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti.
Nell’ambito di queste operazioni, definite “plusvalenze artificiali”, maggior risalto è dato dall’operazione che ha portato il difensore argentino Romero dalla Genoa alla Juve nel luglio 2019. Affare concluso dalle due società per un cifra di 26 milioni di euro, finiti nelle casse del Grifone, dove rimase in prestito una stagione, per poi passare all’Atalanta in prestito biennale, al costo di 4 milioni, e poi riscattato per 16.
A curare nei minimi dettagli tutta l’operazione fu l’allora direttore sportivo della Juve, Fabio Paratici. Ed è proprio lui a portare Romero, in seguito, al Tottenham per 50 milioni di euro che vanno all’Atalanta per un’operazione che porta un plusvalenza importante per il bilancio bergamasco.
È giusto ribadire come, al momento, nessun dirigente o ex di Genoa e Atalanta sia iscritti nel registro degli indagati nell’operazione “Prisma” che riguarda solamente la Juve e il vecchio CdA che faceva capo a Andrea Agnelli.
Secondo La Stampa, infine, all’attenzione degli investigatori ci sarebbe anche un altro affare sull’asse Juventus-Atalanta, con il Tottenham come ultima destinazione. Stiamo parlando della compravendita che riguarda il cartellino di Dejan Kulusevski. L’esterno d’attacco svedese fu acquistato dai bianconeri, proprio dall’Atalanta, per 35 milioni di euro più 9 di bonus. Una quotazione troppo elevata per gli inquirenti che mettono gli occhi anche sui 7 milioni che fanno il percorso inverso e portano Simone Muratore in nerazzurro.
Il centrocampista, nato nel 1998, è ancora attualmente di proprietà dell’Atalanta, con cui però non ha mai giocato e nelle ultime stagioni è andato in prestito annuale, prima alla Reggiana in Serie B e poi al Tondela, squadra portoghese che milita nella serie cadetta.
Quest’operazione viene definita dallo stesso Paratici, parlando con gli ispettori della Consob, come «impegno morale» a carico dell’Atalanta, ma c’è una scrittura privata, in cui Percassi promette l’acquisto di un calciatore juventino per 3 milioni di euro.