Domenica 18 dicembre Argentina e Francia si sfideranno per aggiudicarsi la Fifa World Cup 2022. Per entrambe le nazionali la posta in palio non si limita soltanto – per così dire – ad alzare il trofeo più importante del calcio ma anche a cucire sulla propria maglia la terza stella che proietterà la vincente tra le due al quarto posto assoluto delle nazionali più titolate, dietro il pentacampeão Brasile, la Germania e l’Italia.
Ma a prescindere dall’esito della finale vi è già un vincitore, ben chiaro anche ora, ossia il Qatar, paese organizzatore di questa più che mai criticata edizione dei Mondiali.
Football Affairs e la finale vinta dal Qatar – il PSG in campo
Sia chiaro, il Qatar non vince per essersi distinto in un percorso particolarmente virtuoso né tantomeno per un’organizzazione impeccabile della manifestazione, anzi.
Vince perché in campo per la finale i due giocatori più rappresentativi delle proprie nazionali, ossia Messi e Mbappé, militano entrambi nel Paris Saint-Germain, vince perché da lunedì 19, oltre al giusto tributo alla nazionale che alzerà la Coppa, la FIFA e tutti gli enti in qualche modo a questa legati, inonderanno i media di tutto il globo di note e comunicati per spiegare quanto questa edizione sia stata un successo, dimenticando la scia lavoratori caduti per realizzare gli impianti e provando a far dimenticare il cosiddetto Qatargate esploso proprio a ridosso delle ultime battute del torneo.
Football Affairs e la finale vinta dal Qatar – verso le stanze del potere europeo
Sì perché mentre nel caldo Qatar i top player del mondo si sfidavano per portare avanti la propria nazionale, la polizia belga scopriva che nelle fredde stanze del potere di Bruxelles era arrivata una pioggia – metafora riduttiva – di tangenti per promuovere nel Vecchio Continente l’immagine del Paese del Golfo.
Con il Football Affairs di questa settimana il direttore Luciano Mondellini redige una disamina approfondita di quanto il Qatar, esponente di picco del mondo arabo che conta, sia già presente nel calcio – e non solo – europeo, attraverso un’analisi geopolitica, sportiva e soprattutto economica.