Il Campionato del Mondo in Qatar sta per chiudersi (domani alle 16 si gioca la finale tra Argentina e Francia), ma le polemiche sulla manifestazione non accennano a spegnersi.
Tanti i temi sul banco degli imputati: su tutti, le tante, troppe, morti dei lavoratori migranti, la “poca attenzione” ai diritti civili, il qatargate delle tangenti.
Fin dalla sua nomina ad Ambassador, l’ex-calciatore inglese David Beckham si è visto muovere molte accuse, alcune anche pesanti, ora ha deciso di dire la sua per difendersi.
Attraverso il suo portavoce, Beckham si è detto soddisfatto di come questo Mondiale abbia portato “ad un dibattito su alcune questioni chiave nella regione”.
L’ultimo a chiedergli conto del suo ruolo era stato qualche settimana fa il comico britannico Joe Lycett, che aveva minacciato, nel caso Beckham non si fosse dimesso dalla posizione di Ambassador, di distruggere più di 10mila euro in segno di protesta.
Beckham non si è dimesso, ma Lycett ha annunciato di aver preferito donare la somma ad enti di beneficienza LGBT+.
L’ex-calciatore, invece, in queste ore ha deciso di tornare sull’argomento.
Sempre tramite il suo portavoce, ha così dichiarato di “essere stato coinvolto in numerosi Mondiali e altri altrettanto importanti tornei internazionali sia come giocatore sia come ambasciatore e che ha sempre creduto che lo sport abbia il potere di essere una forza positiva per il mondo”.
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