Il peso degli intermediari nelle operazioni di mercato aumenta sempre più. È quanto emerge dallo studio della Fifa sulle operazioni di mercato dal 1 gennaio 2013 ad oggi, in base ai numeri rilevati grazie al FIFA Transfer Matching System.
Secondo le regole Fifa, ognuna delle 3 parti attive in un trasferimento (il club acquirente, il club cedente e il giocatore) hanno la possibilità di affidarsi ad uno o più intermediari, da registrare ufficialmente nel momendo in cui i documenti relativi all’affare vengono trasmessi alla Fifa. Così, dal 2013 il 19,7% (13,672 su 69,505 trasferimenti internazionali) di tutti i trasferimenti internazionali ha coinvolto almeno un intermediario: percentuale che sale al 47,8% nei trasferimenti in cui è previsto un costo per chi acquista (5,026 su 10,511).
Gli intermediari che rappresentano i giocatori sono i più comuni (10,282 trasferimenti dal 2013), seguita da intermediari che rappresentano i club acquirenti (4.854) e quelle che rappresentano i club cedenti (1.154). Nel solo 2017, sono stati 1.190 i trasferimenti internazionali in cui il club acquirente si è affidato ad un intermediario: un aumento del 4,9% rispetto al 2016, nonché nuovo record.
I club acquirenti ad aver utilizzato maggiormente (rispetto al totale dei trasferimenti) gli intermediari sono stati i club inglese (37,7%, che sale al 66,6% considerando i trasferimenti onerosi), seguiti dalle società italiane (36% e 65,6%).

Decisamente meno comune l’utilizzo di intermediari in caso di cessione di un giocatore: nel 2016 ci sono stati “solo” 318 trasferimenti di questo tipo.
Con l’aumento delle operazioni con intermediari, si è impennato anche il costo degli stessi. La spesa per le commissioni è infatti cresciuta in modo significativo negli ultimi anni e ha raggiunto un nuovo massimo. Nel 2017 i club acquirenti pagato 281 milioni di dollari in commissioni agli intermediari, mentre 165 milioni di dollari per gli intermediari per le cessioni, per un totale di 446 milioni di dollari, cioè il 15,2% in più rispetto allo scorso anno (+104,6% rispetto ai 2013 milioni di dollari del 2013).
Dal 2013 la spesa complessiva per le commissioni è stata di 1,59 miliardi di dollari, di cui il 97,2% da club UEFA, che hanno speso in totale 1,54 miliardi di dollari, mentre il resto del mondo solo 45 milioni di dollari. Non a caso, i primi 10 paesi in termini di spesa per le commissioni di intermediazione sono tutte nazioni affiliate all’UEFA.
Al top della classifica per nazione troviamo ancora le società inglesi, che hanno speso 489,9 milioni di dollari negli ultimi cinque anni (108 milioni circa nel 2017): a seguire, l’Italia, con 343 milioni di dollari (87 milioni nel 2017). 256 milioni di dollari. Se combinate, Inghilterra e Italia rappresentano circa il 52,0% di tutta la spesa globale per le commissioni del club nei trasferimenti internazionali, mentre le prime sei in classifica (Inghilterra, Italia, Portogallo, Germania, Spagna e Francia) sono responsabili dell’83,4% di tutte le commissioni pagate agli intermediari.
Per quanto riguarda i trasferimenti individuali, il costo della commissione per gli intermediari è ovviamente diversa da caso a caso. A pagare di più sono i club che acquistano rispetto a quelli che cedono: ad esempio, nei trasferimenti al di sotto del milione di dollari, la commissione media per chi acquista è del 27,3%, del 15,3% per chi cede.
Per i trasferimenti oltre i 5 milioni di dollari, le commissioni medie sono entrambe del 7%, con la stragrande maggioranza inferiore al 10%, e solo una manciata superiore al 20% E, nonostante la percentuale di trasferimenti a parametro zero sia decisamente più passa, non mancano comunque le commissioni anche in questi affari: dal 2013 ci sono stati 3.077 trasferimenti gratuiti con il coinvolgimenti di intermediari da parte del club coinvolti, per una spesa complessiva di 276 milioni di dollari.