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(foto Insidefoto.com)

Slitta ancora l’introduzione delle seconde squadre in Italia. Nel corso di un Consiglio Direttivo della Lega Pro, tenutosi ieri, il commissario della Figc Fabbricini e il presidente della Lega Pro Gravina infatti hanno rimandato il discorso alla stagione 2019/20.

Troppo stretti i tempi per le tante cose da fare per poter introdurre le seconde squadre già dal 2018/19. Come spiega la Gazzetta dello Sport, quattro in particolare i punti su cui la Lega Pro ha incentrato la difficoltà della questione: bloccare i ripescaggi per consentire l’ingresso delle squadre B avrebbe portato ad una pioggia di ricorsi; non ci sarebbe comunque il tempo materiale per adeguare alle norme previste dalla categoria status e tesseramento delle nuove arrivate; servirebbe per i club di Serie C un adeguato riconoscimento economico, ad oggi non previsto, poiché le società perderebbero i premi di valorizzazione per i giovani in prestito; infine, la posizione della Lega Pro, senza una più ampia riforma dei campionati l’inserimento delle squadre B sarebbe solo un riempitivo.

Così, spiega la Gazzetta, Fabbricini e Gravina hanno deciso di proseguire le trattative sulla questione, perché la volontà di inserire le seconde squadre esiste, ma a partire dalla stagione 2019/20.

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In un comunicato, la Lega Pro ha spiegasto che “l’incontro ha lasciato un clima positivo”.  “Il Commissario Fabbricini – prosegue la nota – ha sottolineato l’apprezzamento sul lavoro della governance della Lega Pro, in particolare per le proposte di riforma a partire dal progetto di trasformazione in semiprofessionisti. Ha risposto puntualmente e in modo congruo a tutti i temi sollevati ed ha annunciato un prossimo incontro tra le componenti. Il Commissario ha altresì preso impegno per portare a conclusione quanto definito per la Melandri. Si è tenuto altresì un positivo confronto circa le modalità ed i tempi per affrontare la discussione positiva ha riguardato il tema del format dei campionati di Lega Pro, dei ripescaggi e sulla introduzione o meno delle seconde squadre”.

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1 COMMENTO

  1. Marco Spinelli.Sono milanista e se la squadra per cui tifo tagliasse completamente il settore giovanile per concentrarsi solo per la prima squadra sarei un tifoso felice.Seguo il Milan da decenni e i giocatori prodotti dal vivaio che hanno fatto la differenza si contano sulle dita di una mano ,il resto è andato ad ingrassare il Calcio minore.La grandezza del nostro Calcio,prima di questa invasione scellerata di troppi stranieri,è stata quella rete di squadre minori che hanno avuto la passione e la pazienza di far crescere i giovani di talento.Cosa pensano di guadagnare le grandi squadre ad avere una seconda formazione che calca le serie minori,credono di arrivare ad avere più giocatori in prima squadra che arrivano dal vivaio?Una seconda squadra poteva essere utile quando gli stranieri erano limitati ad un numero di due massimo tre non adesso che hanno accesso illimitato alle nostre squadre,il Real Madrid prima della sentenza Bosman aveva molti giocatori in prima squadra che provenivano dalla Cantera,adesso invece ha quasi solo stranieri in prima squadra.Noi italiani siamo i soliti esterofili senza cervello,per copiare in maniera proficua bisogna usare l’intelligenza.

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