La Premier League, come l’anno passato, è la regina del mercato con un miliardo e 53 milioni di euro spesi davanti a Liga, 535 milioni, e Serie A, 327 milioni,. Quarta la Bundesliga, 315 milioni, quinta la Ligue1 con 126 milioni. È quanto emerge da una analisi finanziaria effettuata per la Bbc da Deloitte. Analisi che freddamente rinvia ad una serie di considerazioni su come il calcio in Inghilterra sia cresciuto esponenzialmente e faccia da traino al mondo del football inteso, oltre che in senso sportivo, anche ‘aziendale’.
L’ultimo colpo Oltremanica è stato l’approdo al Manchester United dell’attaccante colombiano Radamel Falcao dal Monaco a cifre da record, affare che va ad aggiungersi ai circa 70 milioni spesi dai ‘Red Devils’ per strappare Angel Di Maria al Real Madrid. Acquisti, tra i numerosi altri, che hanno fatto lievitare le cifre e segnalare una crescita degli investimenti notevole rispetto alla scorsa stagione, e cioè ai 795 milioni spesi dai club inglesi nell’estate 2013.
Cifra che quest’anno è stata raggiunta alla metà di agosto e che testimonia la forza economica delle squadre inglesi anno dopo anno, se si considera che la spesa totale nel 2012 era stata di poco meno di 700 milioni di euro.
Ancor più significativo è il dato legato al volume del giro d’affari del mercato della Premier, in relazione al totale assorbito: investimenti che, da soli, rappresentano il 55% del totale, e che surclassano il 28% della Liga ed il 17% della Serie A. Secondo Deloitte i 189 milioni di euro spesi in questa finestra di mercato dalla squadra guidata dal tecnico Louis Van Gaal sono la cifra più alta nella storia della Premier. Ma non solo lo United ha speso come mai in passato: anche realtà dalle dimensioni minori rispetto alle tradizionali big (Everton, Hull City) hanno toccato cifre mai viste in precedenza.
Ad alimentare il mercato della Premier, su tutto, gli introiti in arrivo nelle casse dei club britannici dai diritti tv, una torta ricchissima, da 3,7 miliardi e che ha permesso, come detto, ai club più piccoli di fare un sostanzioso mercato e alle ‘grandi’, invece, di spendere cifre astronomiche. A farla da padroni, in Gran Bretagna, i club che giocano la Champions League, il 40% del totale con 431 milioni.
Inoltre, nelle movimentazioni di mercato, gran parte dei soldi sono finiti a club stranieri, 668 milioni, il 63% del totale speso, dato che sottolinea oltre che la già citata solidità economico/finanziaria delle società d’oltremanica, anche l’appetibilità di un campionato sempre più moderno e all’avanguardia, capace di sedurre i fuoriclasse del calcio internazionale. I club che hanno speso di più questa estate sono in primis il Manchester United, seguito da Liverpool e Chelsea.
Campagne acquisti però che nonostante le apparenze, e le enormi cifre investite, hanno avuto ragion d’essere in una logica economica che non ha scalfito la solidità stessa dei club protagonisti. La Premier, dunque, dati alla mano (e non solo), è ad oggi la vera e propria ‘Mecca’ del mercato, un torneo che fa scuola a tutta Europa, capace ogni anno di migliorarsi tecnicamente, di dare spettacolo, in un processo sempre più spedito verso un football-entertainment.
Fabio Colosimo