Il Milan ha accantonato il progetto della squadra B, come spiegano fonti del club, secondo quanto riporta l’Ansa. La società rossonera, che ha da poco cambiato proprietà passando nelle mani del fondo Elliott e oggi ha presentato Leonardo, il nuovo direttore generale dell’area tecnico-sportiva, ha preso questa decisione alla vigilia della scadenza per l’iscrizione al campionato di Lega Pro. Il progetto era stato avviato dalla precedente dirigenza, che aveva scelto di affidare la squadra all’ex attaccante rossonero Marco Simone.
Seconde squadre, ecco i criteri per l’ammissione alla Serie C 2018-2019
Oggi alle 13 scade il termine per presentare le domande di ripescaggio in Serie B e Serie C: nell’elenco non ci sarà quindi il Milan, per quanto riguarda la seconda squadra. L’unica società di Serie A che dovrebbe fare richiesta per il posto della squadra B dovrebbe essere quindi la Juventus, nonostante tre dei sette posti disponibili potrebbero spettare alle seconde squadre. Per quanto riguarda gli altri posti, non è detto che ci siano richiedenti per colmare tutti i vuoti: sicure di depositare la domanda solo Cavese, Imolese e Como, mentre Prato e Pisa starebbero valutando.
In Serie B, invece, per i tre posti liberidovrebbero fare richiesta Catania, Novara, Siena, Ternana, Pro Vercelli e forse anche l’Entella, in base alla graduatoria ufficiosa che sta circolando.
Marco Spinelli.La solita storia.tanto rumore per nulla,la seconda squadra sarebbe stata logica prima della sentenza Bosman quando il numero degli stranieri era contingentato e il giocatore indigeno aveva la prevalenza.Oggi alla grande squadra conviene prendere il giocatore fatto e finito pescando in tutto il mondo invece che star li a perdere tempo ad allevare giocatori che nella massima parte poi vanno a perdersi nelle serie minori o nelle formazioni di serie A di seconda fascia.i vertici del Calcio italiano sono sempre stati sfasati rispetto alla realtà,quando si sono decisi a introdurre la seconda squadra in realtà non era più una necessità.