Massimo Moratti ha definitivamente declinato l’offerta di correre per la presidenza della Figc come candidato della Lega Serie A. L’ex proprietario dell’Inter ha comunicato la sua decisione al n.1 della Juventus, Andrea Agnelli, il primo a lanciare l’idea di compattare i club di Serie A attorno alla sua figura. Dopo le voci sulla sua candidatura, Moratti non era apparso convinto e la soluzione non ha trovato consenso diffuso fra i club, che oggi si riuniranno in assemblea.
Oggi così la Serie A è chiamata a prendere una decisione, nel corso dell’assemblea, sulla strada da seguire: tramontata l’idea Moratti, resta l’ipotesi di suggerire un nuovo nome o appoggiare il progetto di Gabriele Gravina, finora l’unico candidato alla presidenza. L’attuale numero 1 della Lega Pro conta su un 63% che considera “particolarmente granitico”, tra la stessa Lega Pro (17%), oltre che da Dilettanti (34%), arbitri (2%) e allenatori (10%), con la speranza inoltre di pescare anche fra i calciatori (20%).
Il programma di riforme di Gravina potrebbe tuttavia anche acontentare la Serie A, in una presidenza in versione ridotta, di soli due anni. “Noi non chiediamo di arricchire il bagaglio numerico, ma la piattaforma programmatica: per questo dico che la candidatura è forte nei numeri, nei programmi, ma non è chiusa sul piano della programmazione, dei contenuti”, ha spiegato ieri il presidente della Lega Pro. Il piano prevede una sostanziale riforma della Federcalcio, dagli organi di giustizia fino al format dei campionati (Serie A a 20 squadre, B a 18 e semiprofessionismo in Serie C). L’idea, inoltre, è quella di una doppia commissione: da una parte gli ex presidenti della Figc, Franco Carraro, Antonio Matarrese, Giancarlo Abete e Carlo Tavecchio, dall’altra i presidenti dei club, con a capo Claudio Lotito, per controllare l’attuazione del programma.
Non correrà per la presidenza, invece, Beppe Marotta, per il quale Gravina ha anche proposto tuttavia la guida del Club Italia “Marotta ha il profilo giusto per fare questo tipo di attivito. Ritengo che nella nuova configurazione del Club Italia – ha spiegato Gravina – quella sia una figura strategica. Una figura di altissimo profilo come Giuseppe Marotta credo che per il Club Italia sarebbe un grandissimo valore aggiunto, se disponibile, e se la Juventus lo libera. So che lascia la Juventus: se Marotta avesse voglia di mettersi in discussione nell’ambiente federale, in un progetto ambizioso, per me è una figura importante”.
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