Dazn, la piattaforma di sport online e in streaming (CLICCA QUI PER PROVARE IL SERVIZIO GRATIS PER UN MESE), si è aggiudicata i naming rights della fermata San Siro della linea 5 della metropolitana di Milano.
Dazn prende così il posto di Mediaset Premium, che aveva sponsorizzato la stazione della linea lilla di San Siro a partire dalla primavera del 2015.
Dazn – come riporta l’edizione milanese del Corriere della Sera – ha partecipato all’avviso pubblico e «affiancherà» fino al 2021 (per la cifra di 170mila euro all’ anno) la stazione con nome, logo e marchio.
Il capolinea della lilla diventerà così «San Siro Stadio Dazn», con conseguente sostituzione delle mappe della linea, la personalizzazione esclusiva degli spazi interni della fermata con grafiche pubblicitarie, oltre all’installazione di sei monitor led wall di varie dimensioni all’interno degli spazi della stazione, utili in caso di proiezioni.
Al momento, delle 19 fermate della M5 quelle sponsorizzate sono sei: Ponale con Prysmian spa (il contratto di 150mila euro l' anno scadrà nel 2023), Garibaldi con Nissan Italia spa (fino ad ottobre 2019 per 220 mila euro), Cenisio con Banca Widiba (fino al 2020 e 55 mila euro), Tre Torri con Allianz e con Generali (entrambi i contratti sono validi fino al 2026 e valgono rispettivamente 237 e 263 mila euro) e, da febbraio di quest' anno, Segesta con l' Istituto ortopedico Galeazzi (fino al 2020 per 90 mila euro).
I diversi importi dei contratti sono ovviamente parametrati all'importanza e alla dimensione delle stazioni. Il totale sfora il milione e centomila euro all' anno, cifra da suddividere tra Palazzo Marino e Metro 5 spa.
L' obiettivo ormai dichiarato di Palazzo Marino è di estendere ora la sperimentazione del naming alle altre tre linee. «Andremo avanti nella sponsorizzazione delle fermate della lilla - spiega l' assessore alla Mobilità Marco Granelli -, ma vorremmo che gli sponsor arrivassero anche nelle stazioni di altre metropolitane. Milano sta aumentando i numeri del trasporto pubblico con un incremento del 6 per cento dei passeggeri e le stazioni sono diventate quindi un luogo ambito anche per gli inserzionisti. Questa forma di finanziamento può in futuro rivelarsi sempre più fruttuosa per le casse pubbliche».