«Tavecchio mi ha chiesto di sperimentare la moviola e io ho detto subito si. Ma, una cosa è la tecnologia, una cosa la moviola. Siamo disponibili a ogni sperimentazione, anche se non è questa la risoluzione dei problemi. Poi, ci sono i costi: vale la pena per uno o due episodi installare 28 telecamere in un’area di rigore?».
Così Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, a Radio Anch’io lo sport, su RadioRai, a proposito dell’introduzione della tecnologia sui campi di calcio. «Arbitrare facendo il confronto uomo-macchina è terrificante – ha ammesso -. Non vorrei che la Serie A diventasse una Playstation. Gli stadi sono vuoti e, se finisce il giochino, cosa facciamo? Chiudiamo gli stadi di Serie A?».
Su Juventus-Roma
«Siamo abituati a queste polemiche, arbitrare è sempre stato difficile e sempre lo sarà e non si potrà mai raggiungere la perfezione. Sicuramente è stata una settimana che ci ha fatto riflettere. Io ho voluto ascoltare tutto quello che è accaduto intorno a una partita che in altre nazioni sarebbe stata normale. Non penso che queste polemiche abbiano giovato e fatto bene, non solo al mondo arbitrale ma al calcio in genere». Queste le parole di Nicchi, tornando sulle roventi polemiche che hanno fatto da sfondo al big match Juventus-Roma.
«Tutti sanno che Rocchi è uno dei primi 5 arbitri in Europa. Poi valutare i dettagli di una prestazione è il compito del designatore. Io mi sono confrontato con Fifa e Uefa, ci siamo sentiti a lungo per parlare di questo tema e devo dire che gli episodi sono stati valutati al limite e non catalogabili come errori. Sono episodi eclatanti che a distanza di giorni neppure i mezzi tecnologici sono riusciti a chiarire. Ma la cosa che più mi amareggia è che in Italia siamo così, in un altro Paese neppure si sarebbe parlato di arbitraggio», ha evidenziato Nicchi sempre ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport.
Fabio Colosimo