«Infantino ha perfettamente ragione». A parlare è il presidente del Coni Giovanni Malagò, il quale ha commentato l’affermazione del presidente della FIFA, che si era espresso così sul livello degli stadi italiani: «La situazione degli stadi in Italia è qualcosa che va al di là di qualsiasi logica: questo Paese ha una passione e una cultura calcistiche incredibili. Oggi l’Italia è dietro al Gabon, che ha organizzato l’ultima Coppa d’Africa a livello di stadi».
«Da 5 anni ho una patologia nel battere su questo tasto – ha aggiunto Malagò -. Non si possono sviluppare progetti sportivi di livello se non ci sono impianti adeguati e questo vale per tutti gli sport e il caso più eclatante è il calcio».
«Credo che l'unica strada percorribile sia cercare di candidarsi agli Europei del 2028 - ha concluso il presidente del Coni -, perché onestamente è indispensabile intervenire in stadi come Verona, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari. Se ognuno va per conto proprio, come sta succedendo a Genova, Bologna, Firenze ad esempio, i lavori si fanno ma diventa una via crucis».
È da vent’anni che si sentono questi discorsi e nessuno ha concretamente fatto niente. È facile da parte di Malagò annuire a quanto ha detto Infantino che rappresenta un’umiliazione senza precedenti per il calcio italiano. Tutti dicono c’è da fare qualcosa, ma alla fine nessuno fa niente. Se non si cambiano le leggi a livello nazionale poco le autorità locali possono fare.