Dubbio per la Rai: poter trasmettere la Champions League o avere un miglioramento nei conti per i prossimi anni? Il tema viene rilanciato dal Sole 24 Ore, che entra nel dettaglio delle cifre.
Confermare la Champions League porterebbe i conti della rete pubblica a chiudere a -20 milioni per il 2019, -46 milioni per il 2020 e 10 milioni di utile nel 2021, secondo quanto riportato dal Piano Industriale.
Lasciare invece i diritti in chiaro dell’ex Coppa Campioni, invece, porterebbe ad un -10 milioni per il 2019, -25 milioni per il 2020 e ad avere un utile di 33 milioni per il 2021.
Una differenza netta, in cui pesa anche l’arrivo per il 2021 di 40 milioni da parte del Governo che, secondo Adnkronos, sono attualmente previsti al momento nel 2019 e 2020. Per quanto riguarda la Champions, l’accordo Rai-Sky era stato firmato nel gennaio 2018, con accordo di un anno (2018/19) e opzione per gli altri due per trasmettere in chiaro un match del mercoledì, le due semifinali, la finale e la Supercoppa Europea.
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Nel gennaio scorso la Rai aveva annunciato l’esercizio dell’opzione per le due stagioni seguenti, che potrebbe invece essere stata una mossa vana. O almeno così la pensa Sky, con uno strascico giudiziario che potrebbe seguire. Il diritto d’opzione attivabile entro il 31 gennaio, secondo la pay tv di Comcast, era condizionata al fatto che per il periodo 2018/21 Sky avesse gli stessi diritti tv per la Serie A del triennio precedente: fatto che non sarebbe avvenuto, visto che 3 partite a giornata sono trasmesse da DAZN.
L’intenzione sarebbe quindi quella di rispedire al mittente l’opzione da parte della Rai, ipotesi che rientrerebbe in un più ampio scenario di scontro tra la tv di Stato e la pay tv di Comcast, a partire dalla trasmissione sui decoder Sky delle reti Rai. La partita per la Champions League resta così aperta. Tanto che potrebbe anche tornare in pista Mediaset, che resta alla finestra dopo aver trasmesso la coppa nelle ultime quattro stagioni.
Spero che i contribuenti italiani vengano graziati almeno stavolta. Lo faccia qualcun altro, a costi inferiori e ugualmente in chiaro e a zero spese per i contribuenti italiani ormai allo stremo. Per ogni partita che viene trasmessa immaginate il carrozzone che si muove: giornalisti, tecnici di tutti i tipi, autisti, produttori ecc…hotel, ristoranti ecc… mentre noi non arriviamo a fine mese.
Finisca questo scempio statale e si PRIVATIZZI LA RAI e tutte le società collegate prima possibile.
In tutti i paesi c’è la TV pubblica (ma solo in Italia ci sono tutte queste polemiche) ricordo che la Rai finanzia l’intrattenimento con i soldi della pubblicità, il canone solo programmi di servizio pubblico (TG, cultura ecc.). In Italia il canone è uno dei più bassi d’Europa e la Rai è leader delle TV pubbliche.