La candidatura di Milano ai Giochi Olimpici Invernali del 2026 rimette lo stadio di San Siro al centro del dibattito sulla futura casa di Milan e Inter. Nella giornata di ieri i delegati del Cio hanno iniziato il loro esame alla candidatura del capoluogo milanese, che nel dossier dedicato ha previsto una cerimonia inaugurale senza precedenti proprio allo stadio “Giuseppe Meazza”, il cui futuro, tuttavia, è ancora tutto da scrivere.
Come riporta “La Repubblica”, l’impianto sarà al centro di un braccio di ferro tra i due club e il Comune. Milan e Inter puntano infatti a costruire un nuovo impianto ipermoderno, sempre nello stesso quartiere. Entro metà maggio, le due società presenteranno al sindaco Beppe Sala il progetto, il piano finanziario cui stanno lavorando colossi come Goldman Sachs e Bofa-Merrill Lynch, e il disegno di come verrà trasformata l’area attorno, dove sono previste le sedi delle società, museo e centro commerciale dedicato ai tifosi. Il tutto con la possibilità che si possa presentare una proposta per il recupero della pista del trotto, ora inutilizzata.
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Per il Cio, l’incognita potrebbe non rappresentare un problema insormontabile. Innanzitutto, perché lo stadio sorgerebbe accanto a quello attuale, e in secondo luogo perché la macchina Olimpiadi si è messa in moto, anche con il benestare del Governo. Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò è apparso ottimista: «San Siro è una carta in più, ma non mi sento di dire che un San Siro ristrutturato sarà una carta in meno». E anche il sindaco Sala ha aggiunto: «Non si rimane senza uno stadio, al limite ce ne sarà un nuovo. Ma questo non preoccupa il Cio».
Marco Spinelli.Un nuovo stadio a Milano sarebbe verosimile se passasse la riforma della Champions per trasferire le partite di quest’ultima nei weekend.Come puoi pensare di riempire uno stadio di sessantamila posti applicando i prezzi che pratica in questo momento la Juventus che ha moltissimi più tifosi rispetto a Milan ed inter e uno stadio più piccolo giocando in un campionato mediocre come quello italiano dato oltretutto completamente in diretta.In Italia come al solito quando si tratta di impianti sportivi si fanno i conti senza l’oste,condividere lo stadio poi con tutte le attività commerciali annesse mi sembra un azzardo per quanto riguarda l’ordine pubblico che finora non è stato considerato,milanisti e interisti si rispettano ma a parte condividere San Siro in tempistiche diverse poi vivono la loro fede sportiva in spazi separati.Concentrare in uno spazio unico attività commerciali che riguarderanno entrambe le tifoserie vorrà dire che le fazioni da sempre antagoniste verranno più spesso a contatto di quanto avviene ora e nessuno può dire in anticipo se sarà una coesistenza pacifica.Se una squadra di Calcio deve diventare un parco divertimenti sarebbe più vivibile e godibile se fosse monotematico come avviene nelle altre nazioni che hanno scelto da tempo il connubio mondo del pallone e attività commerciali,Milan e Inter in questo inseguimento del nuovo mi sembra che vogliono cominciare con il piede sbagliato.