Il Barcellona porta avanti la battaglia contro la rivendita di biglietti da parte dei suoi soci. Il club ha completato una nuova azione antifrode con l’apertura di indagini a carico di 747 soci che avrebbero fornito i loro dati personali per l’acquisto di biglietti a prezzi ridotti, da rivendere successivamente.
«Gli operatori di questi dati hanno avuto accesso all’acquisto di migliaia di biglietti a condizioni di prezzo molto vantaggiose», ha spiegato la giunta direttiva. Il Barcellona ritiene che si sia nuovamente verificato un danno economico, perché le persone coinvolte hanno potuto «rivendere a scopo di lucro a scapito degli interessi sociali ed economici del club».
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Come riporta “Palco 23”, una delle prime decisioni del Barcellona è stata quella di risolvere il contratto stipulato con tre operatori che avrebbero beneficiato di questi tagliandi per il Camp Nou. In questo modo, la direzione continua a selezionare le società esterne con le quali collabora alla vendita di biglietti nel caso in cui non rispettino gli accordi di distribuzione.
Per quanto riguarda i soci che hanno violato le regole, questi sono esposti a dure sanzioni: dalla sospensione per un minimo di quattro mesi a un massimo di due anni, fino alla perdita definitiva dello status di socio. «Apprezziamo la collaborazione dei soci in questa lotta per sradicare tutti i comportamenti fraudolenti che portano gravi danni», ha affermato la giunta.
Quella portata avanti dal Barcellona è la seconda operazione antifrode, dopo che nel maggio 2018 è stata smantellata una rete che gestiva illegalmente 2.823 abbonamenti e che ha causato un danno per 1,5 milioni di euro.