Nonostante il momento di difficoltà sul campo, in parte figlio dell’austerithy di bilancio imposta dalla Fininvest che ha limitato la capacità di investimento nella rosa, il Milan continua ad avere come obiettivo quello di dotarsi di uno stadio di proprietà, che possa fungere da volano per il futuro rilancio, anche economico, del club. Il problema, come ha sottolineato oggi il quotidiano finanziario MF, è che se da un lato il club rossonero non ha le spalle sufficientemente larghe per sostenere l’investimento nel nuovo impianto, dall’altro la holding della famiglia Berlusconi non vuole essere coinvolta in maniera diretta.
Per questo, scrive MF, da settimane il Milan è alla ricerca di alleati che possano portare capitali o quantomeno know-how. Da qualche giorno anzi Barbara Berlusconi, vicepresidente del club con delega sulla parte commerciale e i progetti speciali, tra cui lo stadio, avrebbe deciso di accelerare i tempi e contattato Manfredi Catella, numero uno in Italia del colosso texano del real estate Hines, che ha completato il progetto di sviluppo di Porta Nuova (dove ha stabilito il suo headquarter Unicredit) e soprattutto vanta una presenza consolidata nella città di Milano.
I contatti tra le parti si sarebbero intensificati negli ultimi giorni ma non è detto che sfoceranno in un’intesa formale, visto che, sempre secondo quanto riportato da MF, Hines avrebbe posto alcune condizioni vincolanti in vista di un eventuale accordo. Assodato che per realizzare un nuovo impianto nel capoluogo lombardo da almeno 40 mila posti occorrono tra 300 e 400 milioni, l’intenzione di Barbara Berlusconi sarebbe quella di individuare, assieme a Catella, l’area più idonea alla nascita dello stadio.
Tra le soluzioni vagliate grazie alla consulenza di Hines Italia sarebbe emersa anche la possibilità di dare vita al nuovo impianto in quell’area di 60 ettari attualmente di proprietà delle Ferrovie dello Stato conosciuta come Scalo Farini. Un’area a due passi dal centro e ben collegata con il resto della città, trovandosi a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Porta Garibaldi. Se mai il Milan troverà un accordo con Hines, toccherebbe al gruppo immobiliare lavorare al progetto.
