La lunga trattativa che avrebbe potuto portare la Sampdoria nelle mani della cosiddetta cordata-Vialli sembra essere sfumata. Insufficiente l’offerta proposta per rilevare la società. Le due parti si sono infatti scontrate sull’enterprise value, calcolato in maniera differente dal compratore e da Massimo Ferrero.
Come spiega “La Gazzetta dello Sport”, per gli americani la valutazione si deve basare su meri criteri finanziari e – considerando il parco giocatori –, il loro sarebbe stato un investimento prospettico. In altre parole, per fare stare in piedi la società – sempre dal loro punto di vista -, il club avrebbe dovuto vendere i giocatori più appetibili sul mercato e poi sostituirli. Per Ferrero, invece, il mercato calcistico è soggetto a ben altre valutazioni, e il parco-giocatori deve avere un suo peso nella trattativa.
In ogni caso, la trattativa sembra tramontata. Per quanto riguarda invece il fondo Aquilor – altro soggetto inizialmente interessato – non è dato sapersi se il discorso verrà portato avanti. Dunque, qualora la società rimanesse a lui, Ferrero ha ben chiari gli obiettivi da qui in avanti. Si va dal futuro di Giampaolo, al restyling del “Ferraris”, passando per i lavori al centro sportivo “Mugnaini”.
A Bogliasco si sta completando la costruzione della club-house destinata a diventare la casa della prima squadra, e si lavora per ultimare la nuova sede della Samp (un’altra scelta del presidente Ferrero), che lascerà nell’anno in corso Corte Lambruschini.
L’altro tema fondamentale è la ristrutturazione dell’impianto di Marassi: la concessione formale della gestione della struttura ai due club genovesi richiede tempi abbastanza lunghi, ma comunque già dalla settimana prossima potrà partire la prima tranche di lavori già decisa dalle due società, e che riguarderà il rifacimento dell’area della tribuna inferiore (con gli skybox a disposizione degli sponsor) e lo spostamento della tribuna stampa al piano superiore. Tali modifiche renderanno comunque agibile lo stadio per l’inizio del nuovo campionato.