Potrebbe subire un’importante modifica la norma sui lavoratori «impatriati» contenuta nel decreto crescita, che potrebbe aprire la porta della Serie A ai grandi campioni e ai grandi allenatori che hanno lavorato all’estero negli ultimi due anni.
Il Governo ha infatti presentato un emendamento al decreto che riduce il bonus fiscale previsto originariamente. In base al testo dell’emendamento le aziende, comprese le società di calcio, che assumeranno un lavoratore «impatriato» pagheranno le imposte sul reddito del lavoratore dipendente sul 50% del reddito e non più sul 30% (10% nelle regioni del Sud), come previsto originariamente.
La modifica non dovrebbe tuttavia alterare eccessivamente la capacità dei club di Serie A di poter attrarre grazie a questo incentivo fiscale i professionisti del pallone più pagati.