I ricavi del calcio italiano continuano a crescere: il valore della produzione dei tre campionati professionistici nella stagione 2017-2018 ha infatti superato per la prima volta i 3,5 miliardi di euro, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i conti tornano in rosso e i debiti crescono a velocità maggiore rispetto ai ricavi. E’ quanto emerge dalla nona edizione di ‘ReportCalcio’, lo studio della Figc realizzato in collaborazione con Arel e PwC.
Continua a crescere così il peso economico del Sistema Calcio: nel 2017-2018, il valore della produzione dei 3 campionati professionistici ha superato per la prima volta i 3,5 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Aumenta leggermente anche l’incidenza del valore della produzione sul PIL nazionale, che passa dallo 0,17% del 2013 allo 0,19% del 2017. Questa crescita è stata sostenuta in particolare da un incremento delle componenti dei ricavi da stadio (+22,4%) e dei ricavi da sponsor e attività commerciali (+9,5%).
Anche nel 2017-2018 rimane sostanzialmente invariata, rispetto alla Stagione Sportiva precedente, la ripartizione delle fonti di ricavo del Sistema Calcio. La principale componente continua a essere rappresentata dai diritti televisivi e radio, che nonostante una leggera flessione dello 0,6% rispetto alla stagione precedente, continuano a pesare per circa un terzo del valore complessivo dei ricavi. A seguire, si conferma la rilevanza delle plusvalenze per i conti economici delle società, che come l’anno passato contribuiscono per il 22% dei ricavi totali dei club.
Nell’ambito di un contesto internazionale che continua ad essere caratterizzato da una crescita progressiva dei prezzi del mercato dei trasferimenti, i club italiani si confermano capaci di valorizzare il proprio parco giocatori anche in un’ottica di massimizzazione delle plusvalenze, al fine di migliorare la propria sostenibilità finanziaria.
La crescita più significativa rispetto all’anno passato è da attribuire ai ricavi da ingresso stadio, che aumentano del 22,4%, nonostante il prezzo nominale dei biglietti sia rimasto sostanzialmente stabile. Una crescita importante (+9,5%) viene registrata anche dai ricavi da sponsor e attività commerciali. Questi numeri sembrano testimoniare l’impegno delle società italiane nel sostenere strategie di espansione commerciale, rendendosi meno dipendenti dai proventi derivanti da diritti televisivi, il cui peso sul totale dei ricavi è in calo per il terzo anno di fila (dal 42% della Stagione Sportiva 2014-2015 al 35% del 2017-2018).
All’aumento del valore della produzione, è corrisposta nell’ultima Stagione Sportiva una crescita dei costi della produzione del 7,1%. Tale incremento è dovuto principalmente all’aumento del costo del lavoro (+5,9%) e di ammortamenti e svalutazioni (+11,7%), che insieme contribuiscono per oltre il 70% del totale dei costi di produzione. In aumento anche le voci relative a oneri finanziari e straordinari (+15,1%). Il costo del lavoro si conferma la principale voce di spesa per le società italiane, contribuendo per circa il 51% del valore complessivo, seguito da ammortamenti e svalutazioni che pesano per il 22% del totale. Il costo del personale, in particolare, ha registrato un incremento costante nel corso delle ultime 5 Stagioni Sportive (con una crescita media annua tra il 2013-2014 e il 2017-2018 del 5,3%).
Siregistra così un’inversione del precedente trend di miglioramento del risultato netto, che raggiunge nella Stagione Sportiva 2017-2018 un passivo di 215 milioni di euro, segnando un -37,8%. La gestione operativa dei club ha fatto registrare un Ebitda pari a € 780 milioni, in crescita rispetto all’anno precedente del +6,2%.
Da un punto di vista finanziario, si assiste a un progressivo consolidamento del patrimonio netto dei club del calcio professionistico italiano, il cui valore aggregato ha superato nel 2017-2018 i 490 milioni di euro, in aumento del 36,9% rispetto all’anno precedente. Tale incremento ha generato una riduzione di 2,2 punti percentuali del peso dei debiti sul totale delle attività, nonostante l’indebitamento aggregato dei club sia aumentato del 6,4% nel corso dell’ultima stagione (più delò +6% dei ricavi) e abbia raggiunto i 4,27 miliardi di euro. In serie A l’indebitamento sfiora i 3,9 miliardi (+7,1% rispetto al 2016-2017), una crescita comunque più contenuta rispetto alla stagione precedente (+18,2% rispetto al 2015-2016).
La crescita del patrimonio netto è principalmente riconducibile alla Serie A, che nel corso degli ultimi anni ha registrato numeri importanti sotto questo punto di vista (con una crescita media annua tra il 2013-2014 e il 2017-2018 del 21,3%); il patrimonio netto della Serie B è cresciuto a livelli inferiori (+3,7%), mentre quello della Serie C si attesta in contrazione, passando da un attivo di 16,1 milioni di euro nella Stagione Sportiva 2013-2014, a un passivo di 7,1 milioni nel corso del 2017-2018.