Nulla di fatto, anche questa volta. Dopo il naufragio, la scorsa primavera, della trattativa tra Gino Corioni e Giampietro Manenti per conto di Mapi Group e della proposta dell’ex ad della Sampdoria, Riccardo Sagramola, anche il tentativo dell’uomo d’affari pakistano Kadir Sheikh Abdul di rilevare il controllo del Brescia Calcio non è andato a buon fine.
Nonostante le dichiarazioni improntate all’ottimismo di oggi pomeriggio (“Ho comprato il Brescia Calcio e mi impegnerò entro due anni a riportarlo in Serie A così come la città merita”, aveva affermato l’uomo d’affari pakistano), le verifiche delle credenziali e delle garanzie fornite dall’imprenditore a Ubi Banca, principale creditore del Brescia, hanno decretato l’esito negativo del negoziato
La banca, che di fatto da luglio ha posto in amministrazione controllata la gestione Corioni, ha ritenuto non affidabile l’aspirante compratore venuto da lontano, Kadir Sheikh Abdul, passaporto spagnolo, è socio di maggioranza di una catena di negozi di elettrodomestici.
A suo dire, negli uffici della banca aveva sistemato con i vertici dell’istituto di credito di riferimento del Brescia i dettagli dell’operazione nella quale, in due anni, si sarebbe impegnato a versare 13 milioni di euro e a stilare un piano di rientro dai debiti accumulati dalla società.
Poco prima delle dichiarazioni dell’imprenditore pakistano, la banca aveva comunicato ufficialmente la rottura delle trattative con il manager Riccardo Sagramola che, per conto della finanziaria Profida Italia, aveva a sua volta sottoposto a Ubi Banca un progetto per rilevare e rilanciare il club. Progetto bocciato. Non restava dunque in ballo che la pista pakistana che si era aperta una decina di giorni fa con l’irruzione sulla scena bresciana di Kadir Sheikh Abdul che nei mesi scorsi aveva già tentato di acquistare il Varese prima e la Pro Vercelli poi.
Per dare credibilità al proprio progetto, ieri l’imprenditore aveva tra l’altro convocato una conferenza stampa con al suo fianco Evaristo Beccalossi, bresciano, indicato come l’uomo di riferimento del rilancio sportivo del Brescia. Ma, dopo le verifiche, la banca ha bloccato tutto e, a questo punto, resta un grande punto interrogativo relativamente alla sopravvivenza stessa del club che versa in gravi difficoltà economiche.
La squadra naviga in acque di classifica non troppo buone e in questa stagione sarà già chiamata a scontare quattro punti di penalizzazione ai quali presto potrebbero aggiungersene altri, dato che l’attuale gestione ha già fatto sapere di non poter provvedere al pagamento di stipendi e contributi in scadenza il prossimo 15 dicembre.