Silvio Berlusconi (Foto Samantha Zucchi Insidefoto)
Silvio Berlusconi (Foto Samantha Zucchi Insidefoto)

L’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, replica alla presa di posizione dell’attuale amministratore delegato rossonero, Ivan Gazidis, che nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, Stefano Pioli, aveva sottolineato come l’intervento del fondo Elliott, nell’estate del 2018, fosse stato decisivo per salvare il Milan dal default e dall’automatica retrocessione in Serie D.

«Milan salvato dalla D? E chi lo ha detto? Sono frasi che è meglio non dire o se si ha voglia di dirle si va al cesso, si chiude la porte e si dicono», ha affermato ieri Berlusconi dopo la vittoria del suo Monza contro l’Albino Leffe.

L’ ex presidente sorride e passa alla domanda successiva. La battuta gira immediatamente in tv e sul web, e fa molto presto a tornare a Casa Milan.

Non c’è però la controreplica di Gazidis. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport filtrano al massimo un paio di precisazioni: quanto ammesso dall’a.d.rossonero in carica trova riscontro nei conti del club, pessimi in seguito alla sciagurata gestione cinese e non riconducibili a Fininvest.

Nell’estate 2018 gravato da un passivo di 126 milioni e governato da un misterioso uomo d’ affari cinese, il Milan era sotto la lente della Federazione (oltre che dell’ Uefa): «Sono preoccupato per il Milan perché è una situazione che coinvolge una grande squadra e un grande patrimonio sportivo. Cercherò di avere qualche contatto in questi giorni con il club e capire» aveva confessato Roberto Fabbricini, allora commissario straordinario della Figc.

L’incontro c’era effettivamente stato a maggio 2018, prima della finale di Coppa Italia tra Milan e Juventus: appuntamento al Parco dei Principi, sede del ritiro della squadra, poi giudicato «di routine e svolto in un clima di massima cordialità».

Ma appena due mesi dopo Yonghong esce di scena: il 10 luglio Elliott comunica di aver assunto il controllo del club a seguito dell’ inadempimento da parte di Li.

I numeri avrebbero negato l’ iscrizione del Milan alla Serie A? Per Gazidis, senza l’intervento immediato della nuova proprietà, sì. La società avrebbe potuto trovarsi molto più in basso, ma la risalita resta faticosa.

Tornare in vetta in tempi rapidi è l’ obiettivo dichiarato di Elliott, ma Berlusconi avrebbe la soluzione per farlo decisamente più in fretta. «Il Milan potrebbe tornare in alto in un modo semplice ma difficile da realizzare fatemi pensare: ecco, bisognerebbe ridarlo a me!».

Un’idea malinconica, lo stesso sentimento che prevale quando l’ex numero uno rossonero parla del nuovo stadio: «Sono tutti progetti molto buoni, ormai tecnologia e modernità avanzano. Sarà un impianto bello ma resto legato a San Siro, dove tra l’altro il gioco si vede benissimo. Quindi mi auguro si trovi una soluzione che non imponga l’abbattimento, chissà magari lo danno al Monza».

Adriano Galliani, l’a.d. che ha sempre voluto al suo fianco, sul tema stadio si è convertito al realismo: «Non ci sono dubbi, ormai serve uno stadio più moderno, e a quello che c’ è non si può mettere mano. E’ stato fatto in tre epoche diverse, non è modificabile, ne serve per forza uno nuovo. Giampaolo? Lo volevo nel 2016 perché è un maestro di calcio. Pioli è un buonissimo allenatore ma lascio questi problemi agli amici Boban e Maldini».

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