Giuliano Giorgetti

Manca pochissimo alla seconda edizione del Social Football Summit che si terrà allo stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 novembre.

Come tappa di avvicinamento all’unico evento italiano che si focalizza sui temi del Digital Marketing e dell’Innovazione, abbiamo coinvolto gli speaker con delle interviste che anticipano i temi del SFS.

Abbiamo chiacchierato con Giuliano Giorgetti, Senior Content e Digital strategy advisor Fifa, impegnato nel panel “Inside Fifa”.

L’Intervista a Giuliano Giorgetti

Sei uno dei primi testimoni creativi della media house nel calcio. Pensi che questo tipo di organizzazione sia la strada da percorrere per i club o ci sono altre possibilità per rendersi ugualmente competitivi?

Penso sia importante prendere coscienza di un momento di cambiamento nelle logiche di gestione di un Club. Inizialmente avevo immaginato la media house come un’area dedicata al cambiamento (poi identificato con la parola digital) all’interno dell’azienda che si occupasse di trasformazione in termini di contenuti, di tecnologia di modelli di business. Chi si occupa di questa materia deve avere una conoscenza su più argomenti da quelli più tecnici come il CRM o la produzione di contenuti, a quelli più strategici come il posizionamento del brand o la gestione dei media rights. Penso sia questa curiosità, questa attitudine che possa mantenere le aziende competitive. Diventa poi difficile riuscire a trovare modelli organizzativi che rendano efficiente questa “curiosità”.

Metabolizzata la fase di “industria di intrattenimento” per le grandi squadre di calcio, quale sarà il prossimo step della trasformazione?

Ho sentito parlare di industria di intrattenimento per la prima volta dal Sig. Galliani, durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo Warner Bros – Milan nel 2005. Penso che identificare il prossimo trend è sempre difficile, a mio parere in Italia non abbiamo ancora capito la potenzialità della gestione del dato. Il valore aggiunto dei brand passionali è nella capacità di creare community e tribù non solo a livello locale. Utilizzare tecniche di profilazione per riempire lo stadio è sicuramente importante ma i Club internazionali devono spingere questo concetto anche nei format di sponsorizzazione.

Cosa può voler dire costruire un’esperienza personalizzata per i fan, attraverso i canali digital, per un soggetto come la Fifa?

Questa domanda è molto complessa, FIFA non è un Club e non ha una frequenza di eventi settimanale ma ha diversi “prodotti/tornei” che per loro definizione attirano target differenti e diversi (a volte sovrapposti). Con una chiara content strategy e con una chiara presenza di Marca nel panorama social si possono sviluppare comunicazioni sempre più mirate a cluster dedicati.

Dacci i tuoi 3 motivi per partecipare al #SFSRoma2019.

Tornare in Italia, a Roma in particolare, è sempre positivo.

È l’evento che si sta affermando nel panorama italiano come quello di riferimento per digital e trasformazione.

Rivedere tanti amici e mantenere le relazioni con il network.

Ci vediamo al #SFSRoma2019!

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