Ubi Banca – Il 2015 è appena partito e già nel futuro del Brescia Calcio ci sono tre date fondamentali. Poi toccherà ad Ubi Banca fare l’ago della bilancia nell’intricato puzzle del “dopo Corioni”.

Sabato 10 gennaio scadrà il diritto di prelazione riservato alla famiglia Corioni per l’aumento di capitale fino a 10 milioni di euro deciso dall’amministratore unico Luigi Ragazzoni. Qui aprirà, quasi certamente, una sorta di finestra per eventuali nuovi investitori esterni interessati ad acquistare la squadra. Giovedì 15 gennaio si dovrà effettuare il pagamento dei contributi per i calciatori e lo staff tecnico, senza il quale si arriverebbe ad un punto in classifica di penalizzazione, che diventerebbero due qualora si constatasse la recidiva per la mancata regolarizzazione di quanto dovuto nei trimestri precedenti. Lunedì 2 febbraio si chiuderà il mercato di riparazione, una boccata d’ossigeno per i conti in difficoltà della società lombarda.

Oltre alle tre date fondamentali nel percorso societario del Brescia Calcio c’è l’incontro tra Ubi Banca, principale creditore del Brescia, e Rinaldo Sagramola, che, se avverrà, sarebbe una sorta di ripartenza dopo che l’istituto di credito aveva stroncato a metà dicembre il piano dell’ex blucerchiato. L’investimento diretto prevedeva 2 milioni sborsati da Profida e un accordo con Infront pari a 9 milioni di sponsorizzazioni in cinque anni, senza contare la disponibilità di altri 2 milioni in obbligazioni da parte del tessuto economico e industriale bresciano. Motivo? Secondo Ubi Banca il piano non aveva le condizioni sufficienti per tradursi in realtà.

Ubi Banca e Brescia Calcio sembrano non amare Sagramola

Però Ragazzoni e Sagramola non hanno ancora riallacciato i contatti.  Un dettaglio che per il rappresentante di Profida Italia è molto importante. “Noi crediamo molto nel nostro progetto Brescia e vorremmo farlo capire aanche ad Ubi Banca. Ma il modo in cui siamo stati accolti dal Brescia Calcio non è stato molto rassicurante”. E’ normale che ora diventi la quarta data quella fondamentale, un nuovo incontro fra Sagramola e Ubi Banca.  Il futuro del Brescia non è, però, roseo all’orizzonte. “Io ad oggi non ho sentito nessuno”, ha confermato ancora ieri al Corriere della Sera, Riccardo Sagramola.

A questo punto si profila anche una quinta data fondamentale. Quella del 22 gennaio quando le Rondinelle sperano che la sentenza di appello in cassazione del processo Calciopoli possa farle incassare parte dei 60 milioni richiesti a titolo di indennizzo. Un colpo di scena davvero poco realistico. La prospettiva più concreta resta quindi quella del fallimento, che potrebbe arrivare nonostante i pezzi pregiati del Brescia possa finire in altre squadre durante la finestra di mercato invernale. Per ora i giocatori hanno deciso di aspettare fino al 15, giorno in cui il club dovrà saldare le imposte sugli stipendi di settembre-novembre.

Alberto Lattuada

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it