La Commissione europea ha deciso di prendere posizione nei confronti dell’Arabia Saudita in merito all’attività di pirateria portata avanti dall’emittente BeoutQ. In particolare, la Commissione ha accusato lo Stato di non aver adottato sufficienti misure atte a reprimere l’attività illegale dell’emittente.
Il report della Commissione – scrive SportsPro – elenca l’Arabia Saudita tra i 13 Paesi che più di tutti «causano gravi danni alle imprese dell’Ue», a causa della mancata azione di repressione contro la pirateria e di protezione della proprietà intellettuale.
Sono numerosi i titolari di diritti di trasmissione ed emittenti che hanno presentato denunce contro BeoutQ e l’Arabia Saudita. L’emittente è operativa da oltre due anni e ha trasmesso diverse gare di alcune delle competizioni calcistiche europee più importanti, dalla Premier League alla Champions League.
Diversi organi, tra i quali la Lega Serie A, si sono uniti per chiedere un intervento all’Arabia Saudita, spiegando che «i nostri tentativi di presentare un’istanza formale nel Regno dell’Arabia Saudita in merito ai diritti contro beoutQ sono stati vani. Pur avendo notizia che le trasmissioni di beoutQ sono attualmente interrotte, invitiamo ugualmente Arabsat e altri fornitori di servizi satellitari a non fornire più (astenendosi in futuro) una piattaforma per la pirateria, che danneggia non solo i legittimi titolari delle licenze, i tifosi e i giocatori, ma anche tutti gli sport».
Ora, secondo il report della Commissione europea «l’Arabia Saudita è stata selezionata per il suo ruolo globale di Paese di transito per merci contraffatte e piratate destinate all’Ue e perché le parti interessate segnalano attività di pirateria satellitare e online su larga scala e misure inefficaci per affrontarle».
Commentando il report, l’amministratore delegato di BeIN Yousef Al-Obaidly ha dichiarato: «Non ci stiamo coalizzando contro l’Arabia Saudita, ma contro qualsiasi nazione, azienda o individuo che ruba contenuti sportivi. Ancora oggi, dopo oltre due anni, l’unico modo per guardare la maggior parte degli sport internazionali premium in Arabia Saudita è attraverso mezzi illegali. L’unico messaggio arriva alle emittenti internazionali e ai titolari di diritti in tutto il mondo è che non puoi monetizzare o proteggere il tuo IP in Arabia Saudita».