La sfida tra Inter e Getafe – valida per gli ottavi di andata di Europa League – si dovrebbe giocare domani sera. Il presidente del club spagnolo, Angel Torres, ha tuttavia ribadito in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” (qui l’intervista completa), la sua volontà di non volare a Milano per la sfida.
«Non ci sarà nessuna partita, noi a Milano non andiamo», ha esordito. «Prima di tutto viene la salute e noi abbiamo deciso di non viaggiare: che la partita sia rinviata o che sia spostata in altra sede, perché nessuno corra rischi inutili. Ora stiamo aspettando le risposte della UEFA e dell’Inter, all’Inter penso siano d’accordo con noi e non hanno nessuna colpa».
Per Torres, rinviare sarebbe la scelta migliore: «Sarebbe la cosa più logica. Rinviarla e riprogrammarla in un’altra città fuori dall’Italia. Anche se penso che non sarà facile trovare un Paese che voglia accogliere due squadre che arrivano da una zona di rischio, che arrivano da due città con un alto numeri di contagi come Milano e Madrid. Magari tra 15 giorni le cose cambieranno. Intanto vediamo cosa succede oggi».
«È una questione di senso comune, di rispetto per gli esseri umani. Qualsiasi partita di calcio è meno importante della vita umana. Anche se non gioco contro l’Inter la mia vita continua. Cosa che non è altrettanto certa se mi prendo il coronavirus».
«I permessi speciali si chiedono per questioni gravi, non per giocare a calcio. E se lo chiediamo noi lo può chiedere la Roma, e il Siviglia, e l’Inter, e il Napoli: dovremmo giocare tutti, e cosa fanno, danno permessi speciali a tutto il mondo? Non ha alcun senso».