La prima strada per limitare i danni e mettersi al riparo dalla “minaccia esistenziale” legata all’emergenza Coronavirus, come definita da Andrea Agnelli? Il calcio in tutto il mondo guarda innanzitutto a tagliare gli stipendi, e non solo in Europa.
Come spiega l’Ansa, anche nel resto del mondo si sta seguendo questa strada: la Federcalcio uruguaiana, ad esempio, ha “sospeso” a tempo indeterminato tutti i contratti dei suoi dipendenti, di fatto licenziandoli, dal ct Oscar Tabarez agli amministrativi, quasi 400 persone. In Australia invece l’accordo prevede tagli fino al 70%, considerando anche che il campionato si è fermato dopo la prima giornata: i giocatori riceveranno il 50% degli stipendi a fine maggio e poi solo il 30%, se la sospensione dovesse andare oltre.
Nel Vecchio Continente, ogni lega e federazione sta cercando la formula migliore, a partire dall’Italia. “Il taglio stipendi? Ci sono molti contatti con l’Associazione calciatori, c’è molto attivismo da parte di diverse società. Quello che è fondamentale è trovare una linea comune a tutte le componenti che tenga conto delle esigenze generali che emergono in questo momento, ma soprattutto tenga conto delle specifiche differenze delle singole leghe che hanno delle peculiarità relative agli emolumenti”, ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina, all’Adnkronos.
C’è anche chi si è iniziata a muovere singolarmente, come la Juventus: i giocatori della prima squadra e Maurizio Sarri si sono tagliati gli stipendi, con un risparmio che può raggiungere fino i 90 milioni di euro.
Ufficiale, la Juve si taglia gli stipendi: risparmi per 90 mln
In Francia, la Ligue 1 sembra unita: le società, Marsiglia, Lione e Psg in testa, sembrano decise a ridurre del 50% gli stipendi dei propri tesserati per limitare le perdite economiche derivanti dall’emergenza coronavirus, forti anche dello strumento della “disoccupazione parziale”, con il taglio che può raggiungere fino al 70% lordo.
Situazione più fluida in Germania. I giocatori del Borussia Moenchengladbach si sono ridotti volontariamente lo stipendio. Lo stesso hanno fatto quelli dello Schalke. Al Bayern Monaco, Neuer e compagni hanno accettato un taglio del 20%. Soldi che serviranno a pagare gli stipendi degli altri dipendenti. Il Borussia Dortmund sta pensando a una riduzione del 20% dei salari finché la Bundesliga sarà ferma, del 10% se si tornerà a giocare a porte chiuse.
In Inghilterra i giocatori sono pronti a sedersi al tavolo delle trattative. Il 3 aprile è in programma una videoconferenza con Premier League e English Football League per discutere la riduzione fino al 50%. Anche il torneo più ricco deve far fronte allo stato di crisi crescente.
In Spagna, secondo Paese europeo dopo l’Italia per contagi e decessi, i primi a tagliare (fino al 70%) sono stati Atletico Madrid ed Espanyol, spiegando chiaramente che ne andava della loro sopravvivenza. Ma anche il ricco Barcellona ha chiesto alle sue stelle lo stesso sacrificio. La controproposta è stata del 30%. La trattativa è in corso. Intanto, però, il club catalano ha tagliato unilateralmente del 30% tutti gli stipendi della Cantera (il settore giovanile), a partire dal 14 marzo