Liga resta su FIFA
(Photo by Brian Ach/Getty Images for LaLiga)

Esattamente come per la Serie A, anche nel resto d’Europa le varie leghe stanno studiando l’impatto economico derivante dall’emergenza Coronavirus. Tra queste anche la Liga spagnola, che inizialmente aveva stimato perdite per circa 648 milioni di euro.

Come riporta “Marca”, questa cifra era corretta, ma ora i dati sono stati aggiornati considerando anche i mancati ricavi a seguito dello stop delle competizioni europee (Champions ed Europa League). In particolare, sono tre gli scenari che sono stati ipotizzati da qui ai prossimi mesi.

Il primo – e quello che sicuramente la Liga cercherà di evitare – è che non si torni più a giocare per questa stagione. In questo caso le perdite toccherebbero quota 956,6 milioni di euro: in pratica, quasi un miliardo di euro.

In secondo luogo, lo scenario che ad ora appare il più percorribile: che la stagione si possa portare a conclusione a porte chiuse, con perdite stimate per 303,4 milioni di euro. Infine, la possibilità che si torni a giocare con il pubblico (perdite per 156,4 milioni).

Di tutti questi mancati ricavi, la Liga e il sindacato dei calciatori dovranno stabilire in che percentuale i club e i calciatori si spartiranno il danno economico. In quest’ottica, Javier Tebas ha fatto diverse proposte a David Aganzo, presidente del sindacato.

La prima, è che in caso di blocco definitivo i calciatori si facciano carico del 47% delle perdite (451 milioni su 957 totali). Se si giocasse a porte chiuse, i calciatori andrebbero a coprire il 46% del danno (140 milioni su 303 totali), mentre se fosse possibile riprendere con il pubblico gli atleti coprirebbero il 49% (77 milioni su 156).

Questa offerta della Liga è sul tavolo del presidente dell’AFE, che dovrà ora consultarsi con i calciatori per capire se accettarla, in attesa di conoscere l’evoluzione della situazione e dunque quale scenario si verificherà.

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