Il 19 novembre scorso, il presidente del Real Madrid Florentino Perez si è lasciato sfuggire il nome che ribattezzerà lo stadio Santiago Bernabeu durante una discussione con Lucia Figar, possibile candidato a sindaco di Madrid e attuale responsabile del settore Educazione e sport nella comunità madrilena. La frase, catturata dagli indiscreti microfoni di As, sottolineava che “il Bernabéu potrà chiamarsi IPIC o Cepsa, quello che vogliono“. In sostanza, il numero uno del club spagnolo si riferiva al fatto che la parziale ristrutturazione dell’impianto madrileno sarà finanziato dalla IPIC di Abu Dhabi, che sta per International Petroleum Investment Company, un fondo di investimento al 100% di proprietà dell’emirato arabo. Da qui le due ventilate ipotesi di Perez sul nome di battesimo, visto che anche Cepsa gravita attorno a IPIC, essendo stata rilevata interamente dal gruppo di Abu Dhabi nel 2011.
Il nuovo nome del Bernabèu: lo stadio si “chiamerà” Abu Dhabi Bernabèu
In una cerimonia svoltasi ieri con i media al 34 ° piano del palazzo Cepsa, i vertici di CEPSA, impresa petrolifera spagnola, hanno dato una svolta alla questione, commentando che, finalmente, il Bernabéu sarà ribattezzato Abu Dhabi Bernabeu, anziché Cepsa Bernabeu. Una novità perché rispetto alle previsioni e alle parole dello stesso Perez, lo stadio dunque prenderà il nome dal paese di provenienza della compagnia araba e non già dal nome della compagnia controllata (Cepsa appunto) o dalla sua controllante (IPIC). Da Abu Dhabi infatti, come sottolinea il quotidiano spagnolo As, arriverà la parte più significativa dei finanziamenti necessari all’ammodernamento dell’impianto, circa 500 milioni di euro, mentre nelle casse del club finiranno tra i 20 e i 25 milioni a stagione fino al 2034. Un ventennio d’oro dunque per il Real Madrid, perché con questa “mossa” i ricavi del club si arricchiranno di un’altra preziosissima voce.
L’unico intoppo è che il Tribunale di Madrid ha sospeso provvisoriamente la specifica modifica del Piano Generale Urbano, ponendo così l’opera al vaglio dell’UE. Cepsa, che si occuperà dei lavori, ritiene tuttavia che il processo giudiziario possa terminare a breve, in estate: se così fosse, i lavori inizieranno già nel mese di settembre.
Fabio Colosimo